Includere la maschera di Pulcinella tra i beni tutelati dall’Unesco. Una iniziativa portata avanti da un gruppo di studiosi campani che punta a far ottenere alla famosa maschera napoletana della commedia dell’arte il prestigioso riconoscimento.
Da sempre simbolo della tradizione partenopea, la maschera di Pulcinella come la conosciamo oggi, è stata inventata dall’attore Silvio Fiorillo nella seconda metà del Cinquecento, ma il suo costume moderno, come lo conosciamo oggi, risale all’Ottocento e fu opera di Antonio Petito.
Ma intorno alle origini di Pulcinella tante sono le ipotesi che si rincorrono: c’è chi sostiene che la maschera discenda da “Pulcinello” un piccolo pulcino, altri invece sostengono che la sua figura sia legata ad un contadino di Acerra, Puccio d’Aniello, che nel ‘600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi.
Altra tesi è quella che fa discendere Pulcinella da Maccus, personaggio delle Atellane romane e quindi collocherebbe nel IV secolo a.C. la sua nascita.
Pulcinella e la sua maschera oltre ad avere un significato storico e artistico, oltre che culturale, ricopre anche un ruolo di denuncia sociale: metaforicamente questo personaggio simboleggia, infatti, la plebe partenopea stanca degli abusi e delle umiliazioni ricevute dai borghesi e dai nobili.
Il progetto di riconoscimento Unesco, portato avanti da un gruppo di studiosi campani ha come finalità quello di “tutelare la continuità della tradizione della Commedia dell’Arte – anche attraverso uno dei suoi rappresentanti più identitari come Pulcinella – facendo il possibile per assicurare fin da oggi la trasmissione dei saperi dagli attuali maestri ai futuri interpreti e insegnanti”.
Il prossimo passo verso la presentazione della candidatura è in programma il prossimo 26 giugno nel Cilento, quando presso l’Anfiteatro Antiquarium di Palinuro, in provincia di Salerno, a partire dalle ore 9,30 si svolgerà l’incontro per dare vita ad un Comitato Scientifico in grado di garantire la validità, la qualità e l’imparziale realizzazione del progetto concernente il riconoscimento della maschera di Pulcinella nel novero del patrimonio UNESCO.
In particolare, il Direttore artistico Carlo Sacchi, l’ente di formazione Selefor – sotto la direzione della Psicologa Dottoressa Sandra Maragno – e l’associazione SAT (network internazionale di operatori della Commedia dell’Arte accreditata presso l’UNESCO come consulente per la convenzione del 2003) presieduta dal presidente Luciano Brogi, sono sul punto di dare il via – in collaborazione con realtà locali – “ad una serie di iniziative sul territorio al fine di porre le basi per la procedura di riconoscimento della maschera di Pulcinella a patrimonio immateriale UNESCO o direttamente dall’UE”.
Come puntualizzato dallo stesso Luciano Brogi “E’ nostro interesse puntare molto sulla conoscenza – attraverso la ricerca, la documentazione e catalogazione – di chi fa Pulcinella oggi. Rendendoli, a loro volta, portavoce della lingua napoletana, riconosciuta come lingua dall’UNESCO. Questo è il nostro interesse. Abbiamo trovato, da parte degli operatori del Cilento, un interesse simile nel valorizzare quello che è un patrimonio. Persone che hanno i mezzi, le capacità e l’intelligenza per portare in porto tale progetto, cioè a valorizzare questo tipo di cultura: la Commedia dell’Arte che – in questo caso – identifichiamo con Pulcinella”.
Per i promotori dell’iniziativa Pulcinella deve diventare non solo il rappresentante della Commedia dell’Arte e della sua continuità ma anche il portavoce della lingua napoletana nonché dello spirito, del sentimento, dell’animo italiano e le iniziative si svolgeranno in un territorio già ampiamente riconosciuto e tutelato dall’UNESCO.
All’incontro per la formazione del Comitato Scientifico presenzieranno: l’antropologo Domenico Scafoglio, il presidente del SAT Luciano Brogi, due operatori della Commedia dell’Arte, Mauro Piombo della compagnia Santibriganti di Torino e Francesco Gigliotti noto pedagogo e regista teatrale, il professore Roberto Tessari (storico del teatro), il presidente dello I.A.L.S Mimmo del Prete, la psicologa dott.sa Sandra Maragno direttore della Selefor.