Piano d’azione per Pompei: “Un obbligo per le generazioni future”

Sottoscritto il “Piano di azione” per l’attuazione del Grande Progetto Pompei. Il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, il Commissario europeo per le Politiche Regionali Johannes Hahn, il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Del Rio, il Soprintendente Massimo Osanna e il Generale Giovanni Nistri hanno firmato l’accordo.

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Il piano di azione, firmato nell’Auditorium degli scavi di Pompei, ha come scopo l’attuazione del Grande Progetto: stabilire i provvedimenti da intraprendere, le responsabilità e in particolar modo vigilare, con un monitoraggio quadrimestrale, sull’avanzamento dei lavori affinché il piano di spesa prevista, da utilizzare entro e non oltre il 2015, venga correttamente impiegata.

Il piano di spesa comprende 105 milioni di euro stanziati per la salvaguardia del sito archeologico di Pompei nel 2012. La decisione fu presa in seguito al crollo della Schola armaturarum, come ha ricordato il commissario europeo Johannes Hahn: “si era vista la necessità di stanziare misure urgenti per restaurare i punti del sito di maggiore criticità. Da allora però le attività si sono svolte con lentezza. Per questo motivo ci siamo riuniti oggi, per stilare il piano di azione che prevede che i fondi vengano usati entro il 2015”. Fino ad ora sono stati utilizzati fondi per il 25 % sul totale, restano 75 milioni di euro da utilizzare, altrimenti ritorneranno indietro.

Sembra chiaro, a parte le eventualità negative, che si tratta di un grande momento per Pompei, come affermato anche dal soprintendente Osanna, che dopo aver descritto a grandi linee la storia degli studi e delle ricerche sul sito archeologico di Pompei nei secoli scorsi, ha parlato di due grandi tappe recenti nella storia del sito: l’inserimento tra i beni tutelati dall’Unesco nel 1997 e il Grande Progetto, che deve diventare un esempio nella gestione anche per gli altri siti della comunità europea. Ancora una volta Pompei è sede di sperimentazione, corsi e ricorsi storici.

Anche nelle parole del Ministro Franceschini grande soddisfazione “per la sottoscrizione del piano d’azione, che rappresenta un impegno nel terminare nei tempi previsti dalla legge tutti i progetti previsti, agendo nella completa trasparenza delle procedure, come del resto è accaduto nel momento della sottoscrizione stessa alla presenza del delegato europeo”. Franceschini parla anche di una “missione dovuta alle generazioni future” per cui è necessario conservare la memoria. Il Piano d’azione è per il ministro “ una sfida per il Paese, una prova per l’Europa intera. È arrivato il momento di individuare le vocazioni reali su cui essere realmente competitivi: la cultura può essere per l’Europa un concreto volano”.

È toccato ad Osanna, coadiuvato da architetti e archeologi della Soprintendenza attivi nei lavori in corso, presentare lo stato di avanzamento delle attività: ad oggi sono conclusi i lavori della Domus del Criptoportico, bombardata nel ’43, già restaurata con Maiuri, e su cui è stata collocata una nuova copertura oltre alla messa in sicurezza degli apparati decorativi e al restauro architettonico e strutturale che ha permesso la nuova fruizione della domus. È terminato il cantiere alla domus delle Pareti Rosse, mentre sono ancora in atto gli altri interventi, tra cui grande importanza riveste la risoluzione delle criticità del dissesto idrogeologico, in quanto Pompei continua ad avere zone non scavate costituite da interri con caratteristiche geologiche di particolare instabilità, che in passato ha provocato gravi fenomeni di dissesto. La problematica verrà risolta con canalizzazioni che capteranno le acque permettendone il deflusso nel canale del Sarno. Tra settembre e ottobre verranno bandite le gare delle regiones IV-V-IX, mentre ad ottobre è fissata l’udienza per la gara sulla regio VII aggiudicata ma attualmente oggetto di contenzioso.

Queste e altre novità annunciate, come un prossimo spettacolo al Teatro Grande con la Carmen e una novità molto interessante per la fruizione corretta del sito: un’app realizzata dal Cnr sulla scorta del Progetto Siracusa, che permetterà anche per Pompei, di svolgere una visita attraente e innovativa all’interno degli scavi. Il progetto è stato illustrato dall’architetto Gabellone che ha mostrato una ricostruzione virtuale della Casa dei Ceii, attualmente chiusa al pubblico: è stata ricostruita virtualmente con contenuti a corredo della visita, in cui è stato possibile anche ricollocare un labrum marmoreo trafugato anni fa e ormai sottratto alla fruizione.

Una sfida accettata dal Paese, ma anche dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero come dice il sottosegretario Del Rio, una sfida per il miglioramento delle condizioni di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, non più luogo di scandalo ma prototipo per la futura e corretta fruizione e gestione del patrimonio culturale italiano.

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