Tre mesi di lavoro per consentire l’esecuzione dell’ultimo lotto dei lavori di restauro di Villa dei Misteri all’interno degli Scavi di Pompei.
La famosissima dimora di epoca romana tra le più famose di Pompei per le sue splendide pareti affrescate sarà interdetta al pubblico a partire dal prossimo 24 novembre.
Una chiusura, spiegano dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, resasi necessaria per permettere i lavori di restauro finanziati con fondi ordinari iniziati nel maggio del 2013 e finora hanno previsto un avanzamento in lotti per consentire la visita del pubblico nelle aree non interessate dal cantiere evitando così che un edificio tanto importante non fosse fruibile per un periodo molto lungo.
Gli interventi interessano gli oltre 70 ambienti di cui si compone la Villa, con particolare riguardo alle decorazioni che rivestono le pareti e i pavimenti, e ha caratteri di eccezionalità sia per la vastità della Villa che per il significato che essa assume quale simbolo della città antica.
Nel corso degli anni, a partire dallo scavo degli anni Trenta, le pitture e i pavimenti di Villa dei Misteri sono stati frequentemente oggetto di interventi di “micro-restauri” e manutenzioni, eseguiti secondo criteri ritenuti allora corretti e di grande efficacia, ma che nel tempo hanno rivelato esiti problematici, come ad esempio l’utilizzo di cera sulle pareti, che le ha sì protette, ma al tempo stesso scurite.
I lavori attualmente in corso sono stati preceduti da una puntuale campagna di indagini preliminari, volta all’identificazione e caratterizzazione dei materiali e delle tecniche pittoriche, della natura delle alterazioni cromatiche e delle incrostazioni prodottesi nel tempo. L’ultimo lotto che verrà avviato il 24 novembre riguarderà, in particolare, il restauro della Sala dei Misteri e la pulitura finale di tutte le decorazioni pavimentali. Per la sua esecuzione è indispensabile la chiusura della Villa per un periodo breve di circa tre mesi. La Villa sarà riaperta al pubblico entro il 20 febbraio 2015, ma ci si augura che possa esservi, con la progressiva conclusione delle attività, una apertura anticipata parziale o totale – spiega la Soprintendenza in una nota.