Puglia, Molise, Toscana, Lazio, Calabria, Basilicata queste le regioni che si sono riunite a Pompei, dinanzi l’ingresso agli scavi archeologici, per manifestare contro le nuove norme che gravano sulla professione della guida turistica.
Alla manifestazione le guide turistiche abilitate hanno partecipato insieme alle famiglie per dimostrare come la svendita del patrimonio culturale italiano ormai in atto, leda non solo la professionalità acquisita, l’intero indotto turistico ma anche la vita personale e familiare di chi da questa professione trae il sostegno per vivere.
Il Decreto Ministeriale firmato il 29 gennaio scorso ed ora al vaglio della Corte dei Conti prescrive le modalità di abilitazione delle guide turistiche europee in Italia, individua i requisiti necessari ad ottenere l’abilitazione specifica necessaria in siti di particolare interesse storico, artistico e archeologico e ne disciplina il procedimento di rilascio demandato alle Regioni. Un nuovo esame dunque, per chi è già abilitato ed esercita la professione da anni e anche per coloro i quali sono diventati guide con gli ultimi esami di abilitazione indetti, almeno per quanto riguarda la regione Campania nel 2012 ,ed ancora in corso di svolgimento.
In più all’articolo 97, in cui si istituisce la figura della guida nazionale che gode della possibilità di esercitare su tutto il territorio nazionale, al comma 2 viene lasciato agli stranieri il diritto di svolgere attività di guida turistica liberamente. Lo Stato chiede insomma agli italiani un ennesima prova della propria capacità lavorativa mentre permette agli stranieri di sfruttare il patrimonio culturale nazionale e inoltre usufruire di quei benefici fiscali che sono propri di molte nazioni europee. Gli stranieri potranno abilitarsi per esercitare in Italia con corsi di aggiornamento, brevi iter per l’ottenimento del tesserino, di certo non paragonabile al complesso iter che deve seguire un italiano per accede alla professione.
Le guide turistiche sono scese in piazza per dire “Basta perché chi deve difendere i nostri diritti e gli introiti dell’Italia sta svendendo la nostra professione e il nostro patrimonio culturale; No ad un nuovo esame assurdo per chi è già in possesso di abilitazione di guida turistica in Italia: non è legittimo sottoporre nuovamente ad accertamento la specializzazione già acquisita dei siti cosiddetti “riservati”; No alla svendita del nostro patrimonio culturale a chi non lo conosce e non ha superato esami pubblici di verifica delle competenze; Tolleranza zero per i prestatori occasionali che abusano della libera prestazione di servizi sul nostro territori”.
La manifestazione è stata fortemente voluta dalla Campania, dal direttivo guide turistiche coadiuvati dai sindacati. Le sigle che hanno aderito alla manifestazione sono: ANGT Associazione Nazionale Guide Turistiche, Federagit – Confesercenti – Guide Turistiche, S.G.T.R. – FISASCAT – CISL, AGT Toscana- Associazione Guide Turistiche della Toscana, AGTC – CNA PROFESSIONI TOSCANA, FILCAMS-CGIL, UIL-TUCS, USAE.
Striscioni e magliette che recitavano il motto “Giù le mani dalla guida” partito dalla pagina facebook aperta per diffondere l’evento, hanno fatto da sfondo alla manifestazione in cui i vari rappresentati delle associazioni regionali hanno espresso il proprio parere in merito alla questione.
Contemporaneamente alla mobilitazione a Pompei anche a Venezia, le guide del Veneto, Liguria, Lombardia si sono riunite per manifestare contro lo Stato e i provvedimenti presi e che comportano gravi danni per l’intero comparto turistico italiano.