Un mulino del 1650 che tornerà presto a vivere e rendere l’oro bianco di Gragnano ancora più prezioso.
Stiamo parlando naturalmente della pasta di Gragnano. Sulla vecchia “mulattiera” che conduce ad Amalfi, la splendida Valle Dei Mulini che costeggia il torrente Vernotico, un tempo veniva prodotta la materia principe per la produzione della pasta.
Proprio qui la famiglia Zampino ha deciso di rinsaldare le radici della cultura gragnanese: investiti due milioni di euro per rilevare un mulino “vecchio” di quasi quattro secoli e trasferire l’azienda di loro proprietà, il Pastificio Gentile, direttamente nell’area più caratteristica di Gragnano. L’obiettivo? Allestire un centro gastronomico polifunzionale.
I lavori di ristrutturazione sono iniziati circa due settimane fa e si prevede che possano essere ultimati tra un anno. Nell’area attorno al mulino ci saranno circa 1.500 metri quadrati di terra fertile dove saranno coltivati frutta e ortaggi, tutti prodotti destinati a diventare materia prima delle conserve “San Nicola dei Miri”, prodotte dalla stessa famiglia Zampino, per usarle come condimento per la preparazione della pasta nella Scuola di Cucina e presso la Bottega che affiancherà, nel vecchio mulino in ristrutturazione, il settore produttivo.
“L’idea – spiega Pasquale Zampino – è nata per rivalutare e riprendere la Valle dei Mulini, con l’obiettivo di riportare la pasta di Gragnano nel luogo in cui ha iniziato il suo percorso. Un investimento importante che ci permetterà di avere un’azienda del tutto originale”.
Una nuova sfida per la famiglia Zampino. Il pastificio fondato nel 1876 dai Gentile, in cui Natale Zampino aveva lavorato sin da ragazzo, assumendo il ruolo di responsabile della asciugatura, venne rilevato nel 1980 da questi quando i Gentile, non avendo eredi, decisero di dismettere. Oggi la Pasta Gentile è venduta in 36 paesi nel Mondo, con un fatturato che ha registrato una crescita del 20% su base annua.
“Il centro che andremo ad attivare – precisa Zampino – verrà adibito al 99% per la produzione di pasta, con l’appezzamento di terra che verrà utilizzato per la produzione di conserve. Poi riprenderemo il flusso del nostro punto vendita, della sede didattica di implementare il tour enogastronomico. La produzione di pasta rimarrà invariata”. Grano italiano, trafilatura al bronzo e lenta essiccazione: ecco la strategia per il rilancio del marchio “Pasta di Gragnano”, dopo il riconoscimento IGP ottenuto nello scorso anno, grazie al lavoro di 13 aziende che, quotidianamente, lavorano circa 10mila quintali di pasta.
E così, dopo la visita di Gerard Depardieu che abbiamo raccontato pochi mesi fa su questo portale, in cui raccontammo della passione dell’artista francese per la pasta di Gragnano, una nuova importantissima novità per la famiglia Gentile.
La ristrutturazione e il recupero degli spazi saranno portati avanti nel pieno rispetto della storia e della tradizione che un luogo magico come questo ha custodito per tantissimi anni. Si torna a produrre la pasta nella valle in cui tutto ha avuto inizio più di nove secoli fa. Il mulino (nella foto si può notare la struttura ricoperta dalla neve caduta il 31 dicembre 2014), il 1650 come convenzionalmente si è deciso di chiamarlo, farà parte di un più ampio percorso enogastronomico che vuole contribuire a fare diventare la città di Gragnano meta turistica, scelta dagli appassionati di storia e gastronomia, impreziosendo ancora di più lo splendido contesto paesaggistico in cui è collocata.