Il “food truck” che fa impazzire gli italiani

Si chiamano “food truck” e sono la nuova frontiera dello street food in Italia. Stiamo parlando dei camioncini itineranti (soprattutto ape car) con cucina attrezzata che propongono cibo di qualità.

In Italia si contano ormai più di 50 festival che attirano circa 600 mila visitatori, tra questi figura anche il Napoli Strit Food Festival tenutosi a maggio sul Lungomare Caracciolo.

A fornire i dati della “moda” culinaria del momento, mutuata dagli Usa e dalla Gran Bretagna, è stato, il sociologo dell’Università Bicocca di Milano Stefano Marras, fondatore e presidente dell’associazione Street Food Square e curatore del volume “Street food: culture, economy health and governance“.

“Al di là dei festival – ha detto Marras, ospite del Padiglione Slow food a Expo Milano – a testimoniare l’ascesa del fenomeno è anche il numero di venditori di street food: dal ‘paninaro’ fuori dalla discoteca all’ape car gourmet sono ormai oltre 8.500 i venditori di street food in Italia, con un aumento delle licenze di oltre 3 mila unità dal 2009 a oggi. Si tratta soprattutto di venditori di cibo da strada tradizionale, mentre le ‘ape car gourmet’ nate dal 2012 a oggi sono circa un centinaio, quindi una netta minoranza”.

Per quanto riguarda i consumatori, “da un’indagine condotta tramite Facebook – ha detto Marras – è emerso che le persone interessate al fenomeno sono circa 600 mila, per lo più giovani dai 20 ai 35 anni. Di queste la maggior parte si trova a Milano, seguita da Roma, Firenze, Napoli e Palermo”.

In Italia il fenomeno del food truck si caratterizza per la qualità dei prodotti ma non per l’economicità: per un hamburger di carne chianina, ad esempio, si possono arrivare a spendere fino a 8 euro.

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