Quando un concerto non è musica ma… sapore

A sette chilometri dalla Costiera Amalfitana e ad altrettanti dal crinale dei Monti Lattari, si trova Tramonti, in provincia di Salerno, un comune di 4000 anime, costituito da ben 13 borghi, ognuno dei quali detiene la sua piccola autonomia.

Tramonti prende il nome dalla configurazione del luogo in cui è situata, terra tra i monti, da cui “Intra Montes“. Geograficamente è tutt’uno con la Costiera Amalfitana e, fin dalle sue origini, è intimamente legata ad Amalfi e Maiori.

Secondo lo storico Cerasuoli, Tramonti avrebbe avuto origine dai picentini, antico popolo italico del gruppo Osco – Umbro, mescolati ad Etruschi ed altri popoli. Quando i Romani, con una dura guerra sconfissero i Picentini, questi scapparono dai luoghi dove era l’antica “Reghinna” (l’odierna Maiori) per sfuggire ai nemici e si rifugiarono verso i monti, nella valle, dove edificarono i primi casali nella conca che sarà, poi, chiamata Tramonti.

Tramonti, luogo ideale per il turismo dei piccoli numeri, un turismo che apprezza un entroterra che offre emozioni, ricco di tranquillità, di profumi, ma è  anche per chi ama il mare, perché Maiori, Minori, Amalfi, sono vicinissime, qui non ci sono alberghi, ma solo agriturismi, camere in affitto, appartamenti e B&B.

L’enogastronomia è ricca e spettacolare, fatta di proposte semplici ma gustosissime: zuppe di farro e fagioli, vari tipi di pasta con patate cotte in pentola con lardo, salumi, carni alla brace, verdure, latticini freschi e affumicati, formaggi stagionati, pizze, pani, dolci di eccellenza e poi i vini, fra le varietà coltivate, autoctone e a “piede franco” si trovano i vitigni Ginestra, Bianca tenera, Pepella, Piedirosso, Scotola (Moscio), Palombino, Tintorino e lo straordinario ed esclusivo Tintore, una rarità in via di riconoscimento, ancora tra le  eccellenze per cui la Costiera Amalfitana e Tramonti sono rinomate nel mondo è  il liquore al limone chiamato in gergo Limoncello, anche se, non tutti sanno che uno dei liquori più antichi della Costiera Amalfitana non è il limoncello ma, bensì, il Concerto. La leggenda narra che questo liquore abbia le sue origini nel comune di Tramonti.

Una ricetta nascosta negli antichi ricettari delle suore e tramandata per generazioni, conserva ancora il suo fascino e il suo gusto inconfondibile che delizia il palato con un Concerto di sapori. I monaci e le suore un tempo erano gli unici a possedere un vero e proprio laboratorio di farmacia, raccoglievano e coltivavano fiori in montagna e nei boschi, e ne sperimentavano le proprietà benefiche. Di conseguenza solo loro erano in grado di fabbricare liquori particolari e produrre vini speziati e aromatizzati alle erbe. Dall’aspetto di un colore scuro come il caffè ed una gradazione alcolica di circa 30 gradi, il Concerto risulta un ottimo digestivo. Si ottiene facendo macerare per circa 40 giorni una miscela di 15 spezie tra cui la liquirizia, il finocchietto, i chiodi di garofano, la noce moscata, la cannella, la stella alpina ed altre tipiche della macchia mediterranea. In alcune farmacie della Costiera amalfitana è possibile acquistare la dose di base per l’infuso che si lascia macerare nell’alcool per 40 giorni,  trascorso il tempo di  macerazione si filtra tutto e si aggiunge uno sciroppo preparato a parte, con acqua, orzo e caffè tostati e macinati, con l’aggiunta di zucchero e lasciato bollire. Alcune varianti prevedono l’aggiunta nello sciroppo, di bucce di arancia e limone. Si imbottiglia e si conserva in luogo fresco, lasciandolo maturare per almeno 2 mesi prima di consumarlo, perfetto come digestivo ma adatto anche a curare piccoli malanni.

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