8 Maggio. Festa della mamma, nata a metà degli anni ’50 in due diverse occasioni, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi.
La prima risale al 1956, quando Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, la seconda domenica di maggio del 1956. L’idea piacque e pian piano si cominciò a riproporla anche negli anni successivi. La seconda risale all’anno successivo e ne fu protagonista don Otello Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, il 12 maggio 1957. L’idea di Don Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo tra loro le varie culture. Da allora, ogni anno, la parrocchia di Tordibetto celebra ufficialmente la Festa con importanti manifestazioni a carattere religioso e culturale.
Il 18 dicembre 1958 Raul Zaccari presentò al Senato della Repubblica un disegno di legge tendente ad ottenere l’istituzione della festa della mamma. L’iniziativa suscitò un dibattito in Senato, che si prolungò anche nell’anno successivo: alcuni senatori ritenevano inopportuno che sentimenti così intimi siano oggetto di norma di legge e temevano che la celebrazione della festa potesse risolversi in una fiera di vanità.
La festa comunque prese ugualmente campo in tutta Italia, celebrata la seconda domenica di maggio anche se non esiste un giorno preciso a livello mondiale per questa festività. La seconda domenica di maggio è la data più diffusa, ma non l’unica. Ad esempio in molti Paesi dell’ex Jugoslavia, Romania, Bulgaria e Albania si festeggia l’8 marzo; in Africa il giorno più diffuso è il 21 marzo mentre nel Regno Unito e in Irlanda è la quarta domenica di quaresima. In Francia e in Svezia bisognerà attendere invece l’ultima domenica di maggio; in Costa Rica si celebra a Ferragosto mentre in Russia bisognerà attendere sino all’ultima domenica di novembre.
Le nostre mamme meritano solo il meglio e la festa in loro onore è l’occasione più giusta per fargli sapere quanto le vogliamo bene. Dal punto di vista gastronomico, una bella idea sarebbe quella di prepararle un magnifico pranzo per farla sentire speciale. Noi di ècampania abbiamo, insieme a tre chef d’eccezione, studiato un menù ad arte e non troppo complicato.
Ma analizziamolo nel dettaglio ed armiamoci di carta e penna per stilare la lista della spesa. Il primo sarà un risotto con crema di fave, fondente di provolone del monaco e croccante di petali di rosa preparato dallo chef Raffaele Pappalardo del ristorante “La cambusa” di Erchie in Costiera Amalfitana; il secondo una tartare di podolica in salsa ketchup di Papacella napoletana dello chef Nando Melileo in cucina nel ristorante “Emozionando” ad Ogliara di Salerno; ed infine, come dessert, un gelato cremoso agli agrumi e pistacchi della maestra gelatiera Grazia Citro alla gelateria “Citrus” di Battipaglia, in provincia di Salerno.
Ma, per un pranzo che si rispetti, non può mancare il vino: ecco allora un Piedirosso dei Campi Flegrei doc 2014 La Sibilla. Migliore versione di sempre, perfettamente centrata da Vincenzo Di Meo. Il sorso è leggero, fresco, elegante, al naso si percepiscono con chiarezza il geranio, la ciliegia ed un rimando fumé; al palato è fresco, sottile, sapido e molto lungo, da stappare e godere in tutte le sue sfumature con le nostre meravigliose mamme ovviamente.