Ennesima sfida per Vincenzo di Prisco, patron di Palazzo Vialdo. Presentato domenica 22 Maggio il suo ultimo progetto: Japanese restaurant “WA”.
Nome alquanto stravagante ma dalla doppia valenza, infatti mentre per noi napoletani “wa” rappresenta un’esclamazione per indicare sorpresa, caso vuole che in giapponese significhi proprio “giapponese”, da qui, ovviamente l’idea originale e simpatica del nome “WA”.
Un progetto nato dalla passione e dalla caparbietà di chi crede fortemente nelle eccellenze.
Progetto innovativo, dove il Giappone sarà presente al 100%, non un “copia e incolla” di un giappo adattato alla cucina ed i gusti italiani, ma un progetto nato per portare a Torre del Greco una realtà che sposa perfettamente la cultura gastronomica giapponese nelle sue mille sfaccettature. Un’ idea di Giappone lontana da tutto quanto già esiste in Campania. “WA” affida la sua cucina alla direzione del maestro Kesuke Aramaki, noto maestro di sushi originario di Saitama e ambasciatore della cucina giapponese in occasione dei Giochi Olimpici Invernali a Sochi, che ci ha regalato in poche ore uno scorcio di Giappone. Un tripudio per occhi e palato, una scelta di qualità, altissima qualità, dove il sushi sarà solo un segmento della cucina giapponese, come appunto Giustino Catalano, consulente enogastronomico e grande conoscitore anche della cucina giapponese, ha tenuto a specificare durante la conferenza stampa.
L’ itinerario fatto è stato davvero particolare, passando da pietanze ben note a tutti, come la tempura o il sushi, ad altre mai viste nè assaporate, ma che in Giappone rappresentano l’ordinarietà. Ad esempio il takoiaki, polpette fritte di forma sferica ripiene di polpo, servite con scaglie di tonno katsuobushi, un tonno essiccato 8/10 mesi, che rappresentano lo street food per eccellenza del Giappone, passando per la zuppa di miso, una tradizionale zuppa, fatta con un tipo di brodo chiamato “dashi” con alghe e tofu. Ad accompagnare il tutto birre giapponesi ovviamente, e 2/3 maison francesi tra cui Maison Vranken – Pommery che ha divinamente accompagnato la nostra eccelsa cena di presentazione. La cucina di “WA” sarà una cucina all’avanguardia, sulla falsariga delle nostre cucine gourmet, dove si prende spunto dalla tradizione ed in una sorta di rielaborazione si ripropongono piatti in chiave moderna, insomma una cucina emozionale.
Finalmente un posto dove il tonno non è solo tonno, dove un’onesta ciotola di miso è preparata come Dio comanda, dove la salsa di soia non è una bottiglia lasciata sul tavolo ma un prodotto artigianale con diverse sfumature e servito nelle più ricercate porcellane. Basta sushi abbinato al riso alla cantonese e agli involtini primavera che danno tanto effetto degli spaghetti serviti col cappuccino, nulla contro la cucina cinese, può esser deliziosa e varia, ma sperimentare il gusto dei piatti mangiati da “WA” è stato magico per chi come me ama la cucina tutta.
New concept “WA” by Palazzo Vialdo, uno scorcio di Giappone alle falde del Vesuvio.