Nelle gallerie dell’anfiteatro di Pompei è visitabile la mostra fotografica sulla storica band inglese che si esibì nella medesima location nel 1971, i Pink Floyd. L’esposizione, dal titolo “Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben“, è curata dalla Soprintendenza Pompei e Adrian Maben.
La mostra sarà visitabile al pubblico dal 9 all’11 luglio e in maniera permanente dal 18 luglio per tutto il periodo estivo fino a settembre. Nei giorni 7 ed 8 luglio si svolgerà nell’anfiteatro pompeiano, il più antico del mondo romano, il concerto di David Gilmour.
I passaggi per gli spettatori antichi sono oggi rifunzionalizzati e diventano un contenitore museale per l’esposizione fotografica e intendono diventare sede espositiva permanente per future mostre fotografiche. Si tratta di circa 80 metri di gallerie mai rese fruibili prima d’ora (aperte solo in occasione del concerto nel 1971 che diede vita al video “Pink Floyd-Live at Pompeii” e nel 1984 per le riprese del film Gli ultimi giorni di Pompei di Peter Hunt tratto dal romanzo di Edward Bulwer Lytton).
L’esposizione fotografica si divide in due settori: nel braccio sinistro Pompei e la musica, nel braccio destro Pompei dei tempi moderni, i restauri, i volti dei tanti restauratori e professionisti che hanno reso possibile lo svolgimento del Grande Progetto Pompei. Più di 250 foto, immagini inedite, scatti di scena del mitico concerto divenuto leggenda, foto originali di Jaques Boumandill, il video con le interviste che Maben – all’epoca curava la regia del video – realizzò negli studi londinesi di Abbey Road, ma anche un video con chiacchiere tra la band, le “Chit Chat with Oysters”.
“A Pompei – ha detto il soprintendente Massimo Osanna – non curiamo solo il restauro ma anche la valorizzazione. Qui l’antico si coniuga con la contemporaneità, la seconda vita di Pompei. Dal 1700 in poi la seconda vita di Pompei ha influenzato molto gli artisti. Dopo questa mostra – ha concluso – altre ancora saranno ospitate in questa location che è diventata luogo per allestimento di esposizioni pubbliche”
La mostra ha avuto il sostegno di Edizioni Flavius, Fondazione Bartolo Longo II Millennio, Parmalat CIL srl di Castellammare di Stabia, Marina di Stabia, Pastificio Lucio Garofalo SPA.