“Fergola. Lo splendore di un Regno” a Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli accende i riflettori su uno dei protagonisti della scena artistica partenopea della prima metà dell’Ottocento, quando la città capitale del Regno delle Due Sicilie conosce un periodo di grande splendore. Proprio il racconto storico si svolge nelle tele di Salvatore Fergola, tra l’incendio del Teatro di San Carlo, il primo teatro lirico d’Europa voluto da Carlo di Borbone, all’introduzione della ferrovia e dei cantieri navali che a tante grandi navi ha dato vita.
Il treno, soggetto raro nella storia dell’arte, diventa soggetto per Fergola a partire dal 1840 con l’inaugurazione della prima ferrovia italiana sul percorso Napoli Portici. Tra le tante opere del vedutista che lavorò soprattutto per la corte anche il quadro che fa parte della collezione permanente del museo ovvero “Tempesta nel golfo di Napoli“, dove campeggia al centro del quadro una splendida luna che illumina di sé tutta la scena.
Le opere provengono da siti e musei napoletani e collezioni private, raccontano della vita del pittore Salvatore Fergola la cui carriera è legata alle commissioni e gli acquisti dei membri della famiglia reale. Particolarmente legato a Francesco I, fu da lui nominato pittore di corte con un cospicuo appannaggio e tenne anche a battesimo la figlia Isabella. Seguì la famiglia reale dopo il matrimonio di Maria Cristina di Borbone con Ferdinando VII di Spagna, viaggiando per la Francia e la Spagna arricchendo il suo bagaglio di ispirazione e soggetti iconografici; nominato socio corrispondente della Reale Accademia di Belle Arti da Ferdinando II che successe a Francesco, ebbe da lui molti incarichi legati alla vita di corte.
Di questa produzione è spesso soggetto prediletto il Palazzo Reale di Caserta con la tradizione cavalleresca.