L’Ultima Notte del Capitano. La Commedia dell’Arte di Felipe Cabezas

Ultimo mese di programmazione per la quinta edizione de I viaggi di Capitan Matamoros – Drammaturgie della Scena“, che ritorna alla Commedia dell’Arte e alla sua riscrittura contemporanea, ospitando l’attore e regista cileno Felipe Cabezas con lo spettacolo “L’ultima notte del Capitano”, in scena venerdì 7 dicembre 2018, alle ore 21.00, nella suggestiva chiesa settecentesca di Santa Maria della Grazie, detta la Graziella, a Napoli.

Felipe Cabezas ha iniziato la sua formazione attoriale in Cile in una scuola d’impostazione stanislavskiana. Trasferitosi a Barcellona, ha completato gli studi teatrali sperimentando l’uso della maschera secondo la metodologia di Jacques Lecocq. Da qui è nato il suo interesse per la Commedia dell’Arte, che ha studiato con maestri come gli italiani Antonio Fava, Carlo Boso e Stefano Perocco, i francesi Christophe Marchant e Paola Rizza e lo spagnolo Berty Tovìas.

Lo spettacolo “L’ultima notte del Capitano” è un omaggio a Francesco Andreini, mitico Capitano Spaventa, capocomico, insieme a sua moglie Isabella, della compagnia secentesca dei Gelosi, vero e proprio padre fondatore, insieme a Tristano Martinelli (Alrecchino), Silvio Fiorillo (Capitan Matamoros, Pulcinella), Flaminio Scala e Giovan Battista Andreini (rispettivamente Flavio e Lelio), della tradizione della Commedia dell’Arte italiana.

Francesco Andreini è giunto alla fine dei suoi giorni. Una lettera al suo vecchio mecenate, il Duca di Mantova, riaccende all’improvviso i ricordi del successo e della gloria di questo grande commediante dell’arte, immerso ormai in un momento di disperazione, vittima di un ingiusto oblio. Andreini evoca i tempi in cui la sua compagnia de I gelosi trionfava, e rende tributo alla sua amata compagna e sposa, Isabella dei Canali Andreini, l’Innamorata per eccellenza della Commedia dell’Arte nell’Europa del XVII secolo. L’opera si muove con delicatezza tra la commedia e la tragedia, tra la poesia e la cruda realtà. Una proposta intimista che si apre al grande pubblico e che ci trasferisce nell’immaginario intimo e personale di un creatore. Nel teatro autentico. Un’esperienza che testimonia l’affanno dell’essere umano di permanere nella memoria dei suoi simili.

La presenza di Felipe Cabezas nel festival è l’occasione per invitare il pubblico a un confronto con un teatro contemporaneo che nasce, a sua volta, dal confronto con la tradizione: “Se vogliamo mantenere viva la Commedia dell’Arte dobbiamo prima di tutto studiarla, senza dubbio, nutrirla e attualizzarla. Come, per esempio, sradicare la perpetuazione dei ruoli di genere che troviamo in tanti classici, o dare voce a gruppi diversi come il collettivo LGBT o persone di altre nazionalità, sopprimere il maschilismo presente in alcuni canovacci tradizionali, in definitiva integrarsi con le idee globali del XXI secolo.”

Una Commedia dell’Arte Contemporanea, quindi, quella che il pubblico vedrà nella settecentesca Chiesa della Graziella, nei pressi di via Medina, location quanto mai suggestiva dal momento che ingloba i resti dell’antico Teatro San Bartolomeo – un tempo principale teatro cittadino e sede privilegiata per l’esecuzione dell’opera prima della costruzione del Teatro San Carlo – e luogo in cui furono ospitati alcuni spettacoli di Silvio Fiorillo.

L’evento è reso possibile grazie alla collaborazione tra coop. En Kai Pan e il Centro di Musica da Camera CERSIM, che gestisce la chiesa.

Inoltre, per valorizzare l’importanza storica e artistica del luogo si rinnova la collaborazione tra En Kai Pan e la cooperativa Artes – restauro e servizi per l’arte, che condurrà il pubblico in una visita guidata alla chiesa prima dello spettacolo, alle ore 20.30.

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