Il nostro ‘900. Al PAN, un nuovo e interessante percorso espositivo

Venerdì 15 febbraio 2019, alle ore 17.30, si inaugura al PAN | Palazzo delle Arti Napoli, l’atesa mostra “Il nostro ‘900”, promossa dalla Galleria Mediterranea e da La Fenice, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Il percorso espositivo, curato da Saverio Ammendola, Paolo La Motta e Isabella Valente – aperto al pubblico fino al 10 marzo prossimo – si pone il dichiarato obiettivo di contribuire a rivitalizzare e valorizzare il dibattito critico che, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, si è sviluppato intorno alla pittura e scultura napoletana del XIX secolo e che trova il suo esordio istituzionale con la mostra “Fuori dall’ombra” in Castel Sant’Elmo (1991).

A dieci anni da tale evento prese corpo, a cura di Mariantonietta Picone Petrusa, l’importante mostra “Gli anni difficili” (2001), cui va ascritto il significativo merito non solo di aver portato sotto i riflettori artisti sino a quel momento meno noti, ma anche e, soprattutto, di aver additato agli studiosi l’attualità dell’esigenza di una nuova e più attenta rilettura delle opere del ‘900 napoletano, al fine di declinare le ricerche portate avanti dagli artisti napoletani nel più vasto e sedimentato contesto della pittura nazionale.

Tale invito venne colto sia dagli studiosi che dagli addetti ai lavori e, così, nel giro di meno di venti anni, si sono registrati eventi di significativo rilievo come la sistematizzazione della nuova sala del Novecento del Museo Civico di Castel Nuovo, ove sono riemerse le opere di proprietà del Comune, la creazione in Castel Sant’Elmo, seppure tra mille difficoltà, de “Il Museo del ‘900” (2010), in cui sono presenti opere di pittura e scultura relative al periodo 1910 -1980, provenienti da donazioni e collezioni private.

Nel 2005 veniva altresì edito il volume “La pittura napoletana del ‘900” (Ed. Di Mauro) che voleva porsi quasi come tappa fondativa dei nuovi termini del riavviato dibattito sulla pittura napoletana.

Per la scultura, in particolare, deve segnalarsi la mostra “Eccellenze a Napoli a tutto tondo: da Amendola a Tizzano: scultori fra Otto e Novecento (2011) cui ha fatto seguito “Il Bello o il Vero” (2014/2015), curata da Isabella Valente. A quest’ultima va riconosciuto l’assoluto merito di aver mostrato e dimostrato come la scultura napoletana del tempo – fine ‘800 e primi anni ’30 del secolo successivo – andasse declinata alla luce del confronto con gli altri paesi europei in cui la stessa, seppur con la propria intonazione territoriale, andava legittimamente inscritta e letta. La mostra ha così colmato una grave lacuna nello studio della scultura napoletana che con il tempo sarebbe potuta divenire ingiustamente (pressoché) irrecuperabile.

È, pertanto, evidente l’interesse e l’attesa che si respirano intorno a “Il nostro ‘900” che si inaugura, non a caso, il giorno dopo San Valentino perché destinata a tutti gli amanti dell’arte, di quella napoletana in particolare, e destinata a sedurre anche quanti si avvicineranno per la prima volta alla pittura e scultura napoletana del secolo scorso.

Particolare e meticolosa attenzione è stata riservata dai curatori al rastrellamento delle opere, selezionando quelle che meglio potessero costituire testimonianza del respiro nazionale di cui l’arte napoletana è stata portatrice.

Tra gli autori proposti, che non certo esauriscono l’articolato e significativo panorama degli artisti napoletani del tempo, spiccano, Crisconio, Viti, Villani, Bocchetti, Brancaccio, Notte, Ciardo, Cifariello,Giarrizzo, Chiancone, Striccoli, Capaldo, Fabbricatore, Perez, Guido Casciaro, Bresciani, Tamburrini, Girosi, Verdecchia, Cajati, Lippi, Vittorio, Tizzano, Uccella e Waschimps.

Degli autori sono proposte opere – oltre 50 dipinti e oltre 30 sculture – assai spesso non note al grande pubblico e, talora, anche ai collezionisti più appassionati e che tuttavia sono state esposte in importanti mostre nazionali e internazionali.

Tra queste, “Il bagno” di Giovanni Brancaccio (Biennale di Venezia; Mostra Carnegie Institute, Pittsburgh), “Libro bianco” (Carnegie Institute, Pittsburgh), “ Il Beone” (esposto anche in “Anni difficili”) nonché “Il ritratto del pittore De Simone”), di Eugenio Viti, “Novembre in città” di Guido Casciaro (I Mostra Intersindacale Fascista 1933), “Dopo la pioggia” di Rubens Capaldo (VII Quadriennale di Roma),“Colloqui” di Carlo Striccoli, “Al balcone” di Carlo Verdecchia (Biennale di Venezia 1936), “Nello studio” (ovvero “Solitudini”) di Alberto Chiancone (Biennale Venezia 1936), “Le amiche al caffè” di Nicola Fabbricatore (Biennale Venezia 1946), “Le donne sarde” di Gennaro Villani (da ultimo esposta in “Gli anni difficili”), “l’Uomo e l’uccello” di Raffaele Lippi (Mostra al Castel dell’Ovo del 2004, curata da Vitaliano Corbi).

Rosanna De Simone

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