Teatro. Giù Bocs, la musica oltre il tempo

Da giovedì 21 a sabato 23 marzo 2019, alle ore 21.00, al Teatro Avanposto Numero Zero di Napoli andrà in scena “GIÙ BOCS”, la musica oltre il tempo, uno spettacolo di e con Emilio Massa e Nicola Vorelli.

Con un gioco di parole, gli artisti celebrano sul palco uno strumento che ha fatto sognare intere generazione: il juke-box o ‘a musica dint”o cascione. Bastava inserire la monetina al suo interno e poi scegliere il brano che si desiderava ascoltare per avere quei due minuti tutti per sé, condivisi con le persone presenti, anche perché in altro modo era difficile farlo.

Note di Emidio Massa

“Ri-percorrere, ri-tornare, ri-scoprire, ri-visitare e ri-conquistare tutto quel repertorio che ha contribuito (ahinoi!) alla formazione artistica sognante (ma anche quella personale) di quegli artisti impopolari e bizzarri che hanno subìto il fascino degli anni 70/90 e delle canzoni che hanno popolato e spopolato le hit di questo periodo storico.

Lo strumento che a ragion veduta ci faceva incantare e tentennare nella scelta (se era in quel momento compatibilmente segreta con la nostra emotività) è stato sicuramente il juke-box (molti non sapevamo neppure come si scrivesse), la scatola magica, ‘a musica dint”o cascione, che “automaticamente”, al tocco dei tasti alfanumerici (D8 per esempio) prendeva il disco, lo posizionava in bella vista, partiva il braccio con la puntina e la magia del suono veniva sorprendentemente fuori rivelando pubblicamente i tuoi gusti musicali o la tua situazione emotiva del momento.

Ma poco importava, la musica era aggregante e pure energia libera, lontana dal triste e piccolo mangiadischi di casa che molto somigliava al nostro you-tube.

Il GIÙ BOCS accontentava tutti, dal disco più trash a quello più internazionale, da “Carmela” a “The devil is loose”, tutto faceva “brodo” purché suonasse, soprattutto nei ritrovi estivi. Le belle estati passate negli chalet al mare, senza andare al mare, perché la musica ci rapiva e non potendo portare con sé alcun ordigno isolante con cuffiette, ci si raccoglieva attorno al caro juke-box.

E in questo modo siamo cresciuti aspettando quasi un ventennio che il vento cambiasse per regalarci pc, smatphone, tablet, con cd, canali, social e tanti altri strumenti che hanno trasformato definitivamente e irriducibilmente la modalità di appassionarsi alla musica.

Scusandoci di questa nostalgica riflessione, io e Nicola non pretendiamo, nella proposta di questo spettacolo, di comunicare qualche recondito messaggio di protesta o di rimprovero per quello che nel tempo è accaduto. Vogliamo solo essere, “sfruculianno” la memoria, messaggeri del tempo che fu. E vogliamo farlo con le nostre più colorate connotazioni artistiche, mirabilmente ricreate dalla fantasia di trucco e trasformazioni di Vincenzo Cucchiara, con il nostro bagaglio (se vogliamo culturale) che ci ha fatto incontrare per questo e decidere di mettere in scena, supportati dalla maestria scenografica e scenotecnica di Tonino Di Ronza, un breve viaggio di piccole hit che hanno ancora un sapore moderno, vero e autentico.

Insomma “ammo araputo ‘o cascione”, abbiamo animato il GIÙ-BOCS, strumento di piccoli sogni e di grandi ricordi riportati oggi in una realtà sempre più piegata su se stessa e con un’anima follemente spinta verso i numeri e il successo. E non chiediamo di essere ascoltati solo dai nostri coetanei, ma soprattutto dai giovani per lasciare una traccia e regalare loro i nostri indimenticabili momenti”. 

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