Mia Nonna d’Armenia, la nuova uscita de La Lepre edizioni

Il romanzo di Anny Romand con la prefazione di Dacia Maraini

“Quando avevo 8 anni mia nonna mi raccontava la sua storia, la storia tragica del massacro degli armeni, avvenuto cinquant’anni prima. Ero la sola ad ascoltarla, affascinata e sconvolta. Mia madre era molto contrariata quando ci trovava in lacrime, una nelle braccia dell’altra: la farai impazzire, questa bambina! Ma dal racconto di mia nonna emergeva una giovane donna colta, bella, raffinata e libera. Vorrei condividere con voi quel racconto” – così Anny Romand consegna ai lettori una storia che in questi giorni si tinge di nuova drammatica attualità.

Un po’ diario, un po’ autobiografia, il libro pubblicato da La Lepre Edizioni, nasce come risposta al caso, quasi il bisogno catartico di una tragedia che vuole essere raccontata per non essere dimenticata. Mentre la Romand riordinava le cose di famiglia, nel 2014 scopre un quaderno di settanta pagine di cui non sapeva nulla. Scritto da sua nonna nel 1915 in armeno, francese e greco, racconta il viaggio di un gruppo di donne e bambini armeni sulle strade dell’Anatolia, verso il deserto e la morte.

La Casa Editrice romana, nata nel 2007, ha più volte strizzato l’occhio alla Campania, sia per  le ambientazioni dei racconti, sia per gli autori con cui mantiene collaborazioni.

Basti pensare a libri come “Calma e quieta è la notte” di De Martino, i cui protagonisti si esprimono in lingua napoletana, “Il viaggio dolce” di Marina Plasmati che racconta il soggiorno di Leopardi alla Villa Ferrigni, o ancora Fiordamalfi di Flavia Amabile. Lo stesso Alessandro Orlandi, direttore della Casa Editrice, nel suo “Dioniso nei frammenti dello specchio”, ha preso in analisi alcuni dei dipinti della Villa dei Misteri di Pompei.

Cerca Evento