Intestino: come proteggerlo con la frutta di stagione

Alimentarsi in modo sano e corretto vuol dire mettere il proprio organismo nelle condizioni di funzionare in modo ottimale. Ogni cibo, infatti, apporta determinati nutrienti, capaci di donare benefici a specifiche parti del corpo umano, contrastando numerose malattie (dato confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).

In particolare, per diminuire il rischio di dispepsia, stitichezza, diarrea, meteorismo o gonfiore e riequilibrare l’intestino un ottimo alleato è di certo la frutta, meglio ancora se di stagione così da:

  • garantire al proprio organismo l’assunzione di una quantità maggiore di proprietà nutritive poiché la frutta di stagione non possiede additivi derivanti dalla forzatura nella maturazione di tipo chimico;
  • risparmiare nella spesa;
  • variare più facilmente la dieta.

Vediamo allora più in dettaglio quali sono i frutti con la maggiore quantità di fibre, elementi questi davvero utili al fine di favorire la regolare attività intestinale.

  • Dai 12 ai 10 g (su 100 g) 

Sono i semi oleosi come le mandorle, le arachidi e i pistacchi gli alimenti con la più alta concentrazione di fibre. In cucina, essi possono essere utilizzati in mille differenti ricette: per fare una colazione più energetica aggiungendoli direttamente a uno yogurt bianco (il quale tra l’altro favorisce lo sviluppo della flora batterica intestinale) o nel muesli; per rinforzare le insalate; per arricchire alcuni primi; o ancora all’interno dei dolci.

  • Dai 10 ai 7 g (su 100 g)

Altri grandi portatori di fibre sono alcuni tipi di frutta essiccata (meglio se senza zuccheri aggiunti), tra cui i fichi, i datteri, le prugne e le albicocche. Essi, proprio grazie al processo di disidratazione a cui vengono sottoposti, hanno dei tempi di conservazione molto lunghi così da poterli avere sempre a disposizione in casa, mangiandoli quando si preferisce come delle vere e proprie chips.   

  • Dai 7 ai 3 g (su 100 g)

In ultimo anche la frutta frescameglio se ben pulita e mangiata con la buccia, quando possibile – ha ottime proprietà per il bene dell’intestino. Soprattutto se si tratta della mela cotogna (grazie al suo elevatissimo contenuto di pectina), dei lamponi, delle castagne (regine della stagione autunnale) e delle pere. Pietanze queste che possono essere assunte crude o cotte, a sole o come ingrediente aggiuntivo per piatti dolci o salati.

Esistono, poi, a onor di cronaca, anche altri prodotti che aiutano la regolarità intestinale, quali:

  • le verdure, ad esempio i carciofi (anch’essi carichi di fibre) oppure le zucchine, le bietole, gli spinaci, i cavoli, i cavolfiori, i broccoli e la lattuga (utili per favorire l’evacuazione in caso di stipsi), magari da consumare in abbondanza all’interno di minestroni e di passati di verdura mista;
  • l’olio extravergine d’oliva (ne basta un cucchiaio di olio evo aggiunto a crudo come condimento per gli alimenti), che incoraggia il transito intestinale e può essere persino utilizzato come un vero e proprio lassativo naturale, soprattutto se assunto al mattino, a digiuno;
  • tutti i legumi (le fave, i fagioli, i piselli, i ceci, le lenticchie).
  • i cereali e il riso integrali, più ricchi di fibre rispetto a quelli raffinati;
  • il cioccolato fondente.

È evidente, dunque, che, in linea di massima, una dieta ricca di alimenti vegetali, unita a uno stile di vita attivo e a una corretta idratazione (almeno 2 litri di acqua al giorno), aiutano il benessere dell’intestino.

Per quanto riguarda, però, l’uso e le dosi esatte necessarie al fabbisogno individuale giornaliero si raccomanda vivamente di rivolgersi a uno specialista del settore: un nutrizionista, un dietista o un dietologo. A seguito di un’attenta visita e una volta muniti di specifiche analisi alla mano (per riscontrare eventuali intolleranze, allergie, e via dicendo), saprà di certo stabilire, a seconda degli obiettivi fissati, il piano nutrizionale più adatto ad ogni singolo paziente, il cui stato inoltre verrà monitorano con successive visite periodiche di controllo.

D’altra parte, come disse la famosa scrittrice Adelle Davis, “in effetti, siamo molto più di ciò che mangiamo, ma ciò che mangiamo può tuttavia aiutarci ad essere molto più di ciò che siamo”. Queste parole dovrebbero portarci a riflettere su quanto sia sempre più importante attivare a livello istituzionale un’intensa educazione alimentare che coinvolga sia gli adulti che i bambini fin dalla scuola primaria. Una vera e propria cultura del cibo che porti le persone ad avere una maggiore consapevolezza su quanto sia indispensabile al giorno d’oggi mettere a tavola prodotti biologici e certificati per proteggersi da molti mali.

Bisogna perciò essere in grado di scegliere con criterio ciò che ingeriamo. Solo in questo modo potremo davvero costruire un organismo forte e con delle difese immunitarie alte e in grado di attivarsi contro agenti patogeni esterni. 

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