Un viaggio tra i sapori della nostra terra tra tradizione e innovazione nel segno della sostenibilità
Scambio, condivisione, incontro: queste le parole chiave dell’edizione 2022 di “Eruzioni del Gusto”, la manifestazione dedicata alle eccellenze agroalimentari della Campania e non solo, in corso di svolgimento fino a lunedì 10 ottobre al Museo Nazionale di Pietrarsa.
In un convulso andirivieni tra gli stand allestiti nelle grandi officine di quello che fu il reale opificio borbonico, e dove oggi fanno bella mostra locomotive che hanno segnato la storia dei trasporti nazionali e non solo, oggi si affacciano potenti riflessioni.
“Dalle asperità, nascono prodotti incredibili, attraverso i quali la terra ci rende testimoni e partecipi della propria forza intrinseca” osserva Raffaele Sacchi, docente dell’Università Federico II di Napoli – sorseggiando i vini “De Santis” e riflettendo sulla forza della terra, che quest’anno ha resistito sotto i colpi d’ascia della siccità.
“Uniamoci, dobbiamo stare legati e conoscerci, per difenderci” – dice Rosaria Cantagallo, di “Profumi di Procida”, mentre assaggia un formaggio di “Alimentale”.
Proprio a questo proposito, i rappresentanti di “Alimentale – Forchetta e Cervello” celebrano il territorio nell’esaltazione della biodiversità e nel rispetto della natura in senso lato; al consumatore, dunque, si fa assaggiare un’idea, un’intuizione dalle radici tanto profonde quanto salde tra territorio e tradizione.
“Il buono sa di terra – ci dice Clementina Iervolino di “Masseria Clementina” – siamo uniti nella passione per la terra, noi piccole famiglie, mescolateci in questa grande impresa di tutela del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP”.
Tra i pani lievitati in canovacci di seta di “Pandiseta” e la pasta di Gragnano IGP, dolci tipici rivisitati e stravolti – come la “Vesuviatella” di Eduardo Ferrara – l’innovazione stupisce ancora, senza abbandonare i sapori tipici delle terre vulcaniche. Immancabili sono i maestosi marchi DOP campani con i Consorzi della Mozzarella di bufala campana, la ricotta di bufala campana ed il provolone del Monaco.
Tra le esposizioni spicca altresì una boccetta graziosa, contenente un liquido dal colore ambrato e dal profumo caratteristico: stiamo parlando della colatura di alici di Cetara, prodotto DOP e simbolo della storia del piccolo borgo di Cetara.
Non mancano innovative “start up”, come “mytreeasure” – progetto che permette l’adozione di un albero di limone di Sorrento IGP – nel segno di un rinnovato impegno nei confronti dell’ambiente e di un interesse sempre maggiore rivolto ai temi della tracciabilità e rintracciabilità nella filiera agroalimentare.
“È bene fondersi e venirsi incontro affinché il nostro unico interesse, ovvero l’esaltazione della territorialità dei nostri prodotti unici, sia tutelato da tutti – conclude il portavoce di “mytreeasure”, Gaetano Parmentola – dai consumatori, in primis, ormai sempre più attenti a ciò che arriva sulle loro tavole”.
Teresa Borriello