Le carte da gioco napoletane e il significato dei loro simboli

Il mondo del gioco si è evoluto, lo sappiamo. Siti come slotjava.it, per fare un esempio, con le sue recensioni dei migliori siti di gioco, hanno guidato utenti di tutte le generazioni a cimentarsi nel gioco sicuro senza particolari difficoltà, poiché basta avere a disposizione uno smartphone e una connessione a internet per divertirsi nel proprio tempo libero. In ogni caso, non bisognerebbe mai perdere di vista la tradizione.

E quali sono i giochi più tradizionali? Sicuramente tutti quelli che si possono realizzare con le carte da gioco napoletane che sono un mix di metafore, icone e significati tutti da scoprire.

Come e quando sono nate le carte da gioco napoletane?

Napoli è stata una città dominata da tanti popoli che hanno influenzato i partenopei con la propria cultura  anche se poi, alla fine, essi sono riusciti ad avere il sopravvento prendendo, però, diverse tradizioni e abitudini. Questo discorso vale anche per le carte da gioco.

La loro ‘venuta’ a Napoli è da catalogare intono alla fine del ‘500, quando a comandare sull’ex capitale del Regno delle Due Sicilie erano gli spagnoli. A dare conferma di tutto ciò è la somiglianza tra le carte napoletane e quelle spagnole.

Il gioco delle carte si diffuse così rapidamente che – e qui notiamo un’altra similitudine ma stavolta con i tempi piú recenti – per fare cassa il viceré spagnolo istituì una tassa sulle carte da gioco!

Cosa vogliono dire i semi?

Andiamo, adesso, a vedere il significato delle carte napoletane, partendo dai semi. Ecco, i semi rappresentavano proprio la scala sociale.

I bastoni erano un ‘omaggio’ ai lavoratori e simboleggiavano la loro fisicità. I denari, invece, facevano riferimento alla borghesia. Qui il collegamento è semplice visto che il denaro rappresentava il business. Le coppe simboleggiavano famiglia, socialità, sentimenti (non solo amore) e il riferimento era ai sacerdoti.

Così per i denari, anche le spade sono semplici da collegare: riferimento ai soldati e simboleggiavano giustizia e giochi di potere. Per questo, le spade spesso sono considerate carte ‘negative’ mentre il denaro è considerato un simbolo ‘positivo’.

Dal punto di vista pratico del gioco, i semi assumono ovviamente significati diversi a seconda del gioco in questione, varierà dunque il loro senso se si parla della ‘scopa’ piuttosto che del sette e mezzo.

E le altre figure?

Andando a vedere le figure, invece, bisogna sottolineare che per comprenderle non bisogna basarsi sull’aspetto superficiale ma bisogna analizzarne i tratti psicologici.

Ad esempio, i Re rappresentavano l’uomo a tutto tondo: sostegno ma anche dispotismo e tradimento (basti pensare al famoso gioco ‘sette e mezzo’, dove il Re di denari può valere quanto desidera il possessore). Stesso discorso per i fanti, che simboleggiano donne e bambini.

Il cavaliere rappresenta lo spostamento (riferimento ancora attuale, basti pensare al gioco ‘salta-cavallo’, in cui chi ha il cavallo non consente alla persona precedente di scambiare la carta, costringendolo allo scambio con la persona successiva).

Cosa significano i numeri?

Qui, per comodità, andiamo direttamente dall’uno al 7, in ordine crescente. L’Asso rappresenta la casa o un nuovo inizio. Il due rappresenta la coppia mentre il tre è il frutto del lavoro di coppia (tanto è vero che esteticamente il due e il tre spesso sono molto simili).

Il quattro vuol dire rafforzamento mentre il cinque mutamenti. Il sei rappresenta il tempo che passa e, infine, il sette la famiglia nonché, più in generale, i vari affetti.

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