Packaging dei prodotti e neuromarketing: un’opportunità di crescita

Un packaging sobrio ed ecosostenibile si rivela sempre una scelta vincente

Da circa cinquant’anni c’è un interesse sempre maggiore da parte degli studiosi per capire quali sono i fattori che portano un prodotto ad avere successo, essere venduto in grandi quantità, e soddisfare chi lo acquista. Questa disciplina ha preso il nome di neuromarketing, parola che sta a significare l’applicazione delle scienze cognitive in ambito pubblicitario. Tutti noi siamo stati influenzati dal neuromarketing, spesso (quasi sempre) in modo inconsapevole. Le caratteristiche che le aziende usano per attirare clienti sono molte, e questa scienza è in continuo sviluppo, ma un punto che è sempre stato di centrale importanza per garantire il successo di un prodotto è il design del packaging.

Il packaging è la prima cosa che differenzia un prodotto dai suoi competitor, i prodotti che offrono la stessa cosa e che quindi fanno da concorrenza. Saltare all’occhio, essere esteticamente attrattivo, queste sono le basi per creare un ricordo stabile nel cervello di chi lo acquista. Il primo aspetto da valutare è il colore.

I colori giocano un ruolo fondamentale nelle nostre connessioni neuronali, perciò scegliere un colore predominante adatto è il primo passo quando si decide l’estetica del packaging.
Tutte le aziende di food prediligono sempre la scelta di colori caldi, come il rosso, perché è di grande impatto per gli occhi ed è il colore più legato all’appetito. Al contrario il verde ispira calma e tranquillità, e si lega benissimo con prodotti legati al biologico e all’ambiente, così come il nero è legato alla raffinatezza e quasi sempre si usa per prodotti di lusso. Già da queste linee guida si capisce come la scelta adatta del colore è la prima cosa che contraddistingue l’elemento che si vuole vendere.

Dopo la scelta del colore si passa a quella del materiale vero e proprio che comporrà il nostro packaging; questo elemento è cresciuto di importanza con il tempo grazie all’attenzione sempre maggiore dei consumatori verso le tematiche ambientali, sostenibili e salutari per il pianeta. Per un’azienda è diventato obbligatorio dimostrare l’interesse riguardo il proprio impatto ambientale, ed un packaging sobrio ed ecosostenibile si rivela sempre una scelta vincente.

Infine un aspetto che potrebbe sembrare di poca importanza ai più, ma che influenza di molto le scelte d’acquisto. Si parla della texture del packaging, ovvero la sensazione al tatto che si ha quando lo tocchiamo. Molte volte capita di essere intrigati da un prodotto, prenderlo in mano e posarlo di nuovo sullo scaffale; la sensazione tattile quando è deludente ci rende inclini ad abbandonare quello che prima ci interessava.
Questo lo si può evitare dando al packaging una texture vellutata, soffice, o al contrario resistente e spigolosa a seconda di cosa si vuol vendere. Dare quindi un elemento intrigante al tatto, inaspettato e quindi sorprendente, quasi sempre convince il consumatore a provare il prodotto.

Queste sono le linee guida che tutte le aziende, grandi e piccole, usano per attirare clienti. Nonostante sia una scienza che richiede grande studio e anni di preparazione, seguire piccoli accorgimenti può portare a grandi risultati, soprattutto in ambito food & beverage.

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