Degustazione di vini tra edonismo e scienza

Sono i nostri sensi a darci le informazioni, anche quando assaggiamo un cibo prelibato

Il pensiero comune dice che degustare il vino è una scienza. Per padroneggiare questa tecnica servono anni di studio e di impegno, e quindi non è accessibile a tutti. Nonostante questa sia la verità, è altrettanto vero che bastano pochi accorgimenti (e sì, una buona dose di pratica) per migliorare nettamente la degustazione, anche da semplici appassionati. La degustazione di un vino si basa su quella che viene definita “analisi sensoriale”. Sono i nostri sensi a darci le informazioni sul mondo esterno, e così è anche quando si assaggia un cibo prelibato.

Il primo senso che entra in gioco è, ovviamente, la vista. Il colore di un vino, la sua tonalità e profondità comincia a darci un buon numero di informazioni su di esso. Una volta versato in un calice ben pulito, possiamo cominciare ad apprezzarne la limpidezza e la trasparenza. A questo punto possiamo ruotare lentamente il calice, bagnando le pareti. Vedremo formare un anello di vino dal quale scendono piccoli archi. Questo fenomeno è particolarmente accentuato quando si ha tra le mani un prodotto ad alta gradazione alcolica, infatti accade in misura minore con i vini particolarmente leggeri. Questo perché gli archi sono un indicatore della presenza di glicerina, che è direttamente proporzionale alla presenza di alcol. Solo a questo punto possiamo accostare il calice al naso ed inspirare profondamente. Ad occhi chiusi, proviamo a formarci un’idea di quali siano le note proprie di quel vino. È un passo difficile anche per gli esperti, dato che l’aroma di un vino può spaziare dalla frutta fresca o secca, fiori, spezie, fino ad arrivare addirittura a odori molto particolari come il cuoio o il gesso. Serve quindi molta pratica, ma questa è dopotutto un’attività piacevole in cui tutti si cimentano prima o poi. Finalmente arriva il turno dell’analisi sensoriale che più di tutte desideriamo padroneggiare, ovvero il gusto. Ovviamente il metodo migliore è fare piccoli sorsi, trattenendo per qualche secondo in bocca il vino per poter apprezzare tutte le sfumature. Ogni vino, soprattutto se si tratta di vino di qualità, ha un gusto iniziale, intermedio e finale. In ognuna di queste fasi possiamo apprezzare sapori diversi, particolari, che arrivano a combinarsi tra loro.

Saper degustare un vino è quindi un’attività che tutti possono fare, indipendentemente dalla propria esperienza. Attraverso piccole accortezze le nostre papille gustative si rivelano come un mondo che aspetta di essere esplorato. E se si unisce al vino un cibo dell’abbinamento vincente, il piacere è doppio.

a cura di Roberta Raja

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