L’inedita traduzione di Angelo Petrella, quattro capitoli dedicati al Santo Patrono
L’inedita traduzione di Angelo Petrella è la vera novità di questa nuova edizione italiana dei quattro capitoli dedicati al santo patrono, tratti da Impressions de voyage – Le Corricolo di Alexandre Dumas. Pubblicato la prima volta nel 1843, la traduzione è stata condotta sull’edizione Paris, Calmann-Lévy, 1886.
Angelo Petrella, ha provveduto a riattualizzarla e ripulirla dalle infiocchettature barocche spesso utilizzate nelle precedenti traduzioni, che non rendevano merito alla scorrevole, meravigliata e spesso ironica prosa di Dumas.
La storia di san Gennaro ha inizio con la storia di Napoli e non finirà, secondo ogni probabilità, che con questa. Dall’inizio del quarto secolo fino ai nostri giorni, san Gennaro è il principio o la fine di ogni cosa, tanto che nessun cambiamento si è verificato senza il permesso, l’ordine e l’intervento del suo potente protettore.
Alexandre Dumas giunse nel regno delle Due Sicilie nell’agosto del 1835. Viaggiò sotto falso nome, in quanto persona non gradita, e attraversò il regno eludendo continuamente i sistemi di sicurezza della polizia borbonica. Un viaggio da clandestino, che fu ben presto costretto a interrompere per rientrare in patria, visto che la polizia segreta borbonica era ormai sulle sue tracce. Durante questo rapido e fugace soggiorno, tuttavia, raccolse moltissimi appunti e spunti letterari che si ritroveranno in tanti dei suoi titoli pubblicati tra gli anni ’40 e ’50 dell’800. Nel maggio del 1860 fece ritorno a Napoli accompagnando il trionfante Giuseppe Garibaldi. L’anno successivo, il Generalissimo lo nominò “Direttore degli scavi e dei musei”, carica che mantenne per tre anni sino a quando, a causa dei malumori dei napoletani, che mal digerivano (come ancora oggi…) che uno straniero occupasse un tale incarico, preferì dimettersi e rientrare a Parigi.
In copertina: L’immagine più antica di san Gennaro. Un dettaglio dell’affresco della seconda metà del V secolo, presente nelle Catacombe di san Gennaro a Napoli (per gentile concessione Coop. La Paranza/Catacombe di Napoli). Una raffigurazione inedita dove il martire ha fattezze africane. Mentre Alexandre Dumas, nelle sue memorie, si definiva «negro, dai capelli crespi e dall’accento creolo».
Una suggestione, una storia non vera, ma certamente verosimile.
Un migrante Gennaro, un viaggiatore sotto mentite spoglie lo stesso Dumas, nel suo primo viaggio a Napoli e nel meridione. Entrambi clandestini. L’uno per salvarsi dalle persecuzioni di Diocleziano, l’altro per sfuggire alla polizia borbonica. Come tanti migranti hanno incontrato il popolo napoletano, accogliente e disponibile.
Due personaggi che hanno fatto grande la Chiesa e grande la letteratura. Entrambi legati indissolubilmente alla nostra città. Una città fin dalle origini tollerante e aperta che non ha “paura” di confrontarsi con lo straniero.
Collana Tascabili, 2. Formato cm 12×16,5. 96 pagine.