Per chi ama i presepi, le vacanze di Natale sono il momento migliore per cogliere l’essenza della Costiera Amalfitana, fatta di tradizione e folkrore.
In questo periodo, infatti, la Costiera è tutto un brulicare di presepi e rievocazioni della Natività: quello di Amalfi situato nella fontana dello Spirito Santo, quello nella grotta di Conca dei Marini e quello in ceramica sotto il mare di Vietri sul Mare sono solo i più celebri, mentre a culminare lo spirito natalizio è l’interpretazione della Natività lungo la parete rocciosa di Praiano.
Passeggiare tra i borghi illuminati, con il sottofondo delle musiche natalizie ed il rumore del mare, permette di rivalutare la Costiera in inverno, confermando che questo tratto di Bel Paese è l’ideale per una vacanza fuori stagione.
Per vivere il meglio della Costiera in ogni stagione, Costieraamalfitana.com, è il riferimento editoriale affidabile e con una marcia in più: il portale, infatti, fornisce moltissimi racconti e consigli per scoprire il lato più autentico di questo meraviglioso tratto di costa italiana. Consigli su dove e cosa mangiare sono sempre firmati da chi la Costiera la vive ogni giorno.
Ma le festività sono anche il momento in cui la tradizione culinaria della Costiera Amalfitana dà tutto il meglio di sè e, allora, ecco che diventa possibile girare, paese per paese, trovando le specialità più tipiche, pronte da essere gustate. Non si può, ad esempio, passare per Minori senza assaggiare gli Ndunderi, degli gnocchi la cui ricetta tradizionale vede conditi con un ragù di carne e poi infornati con pezzi di provola. Un altro primo da leccarsi i baffi è quello condito con la colatura di Alici di Cetara: un delizioso condimento ottenuto da un antico procedimento a cui vengono sottoposte le alici appena pescate. I pesci, dopo essere stati eviscerati, vengono lasciarti per 24 ore in un contenitore cosparsi di sale, per poi essere spostati in botti di rovere o castagno che favoriscono la colata di questo liquido ambrato, perfetto, dopo apposite lavorazioni, per condire spaghetti con l’aggiunta solo di aglio, olio e acqua di cottura.
Passiamo al piatto simbolo della Campania, senza, però, fare l’errore di credere che si tratti di una pizza qualunque! La Pizza di Tramonti, infatti, arriva da tempi antichi, quando ogni famiglia in paese aveva un forno in cui cuocere il pane: per testare la temperatura, si usava questa specie di pizza che veniva poi farcita con aglio, origano, pomodoro e alici di Cetara. Oggi, la tradizione continua e la pizza di Tramonti viene cotta in forni a 350 gradi e servita con il pregiato fior di latte dei Monti Lattari e pomodoro Corbarino.
Un secondo imperdibile è poi un piatto di Totani e patate alla Praianese e, per concludere un pasto, non possono mancare le Sfogliatelle di Santarosa, tipiche di Conca dei Marini, in versione frolla o sfogliata.