
Al via gli interventi con nuove tecniche di indagine. Non si effettuavano scavi dagli anni ‘80
A trent’anni dalle ultime scoperte, si torna a scavare nel Parco Archeologico di Ercolano, con nuove tecniche di indagine. L’area interessata dai lavori è quella dell’Antica Spiaggia, lì dove tra i fornici giacciono gli scheletri dei 300 fuggiaschi vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. morti all’istante avvolti dalla nube ardente.
L’obiettivo è collegare l’Antica Spiaggia al percorso della Villa dei Papiri in modo da consentire ai visitatori di apprezzare il fronte mare della città antica; e ciò sarà possibile grazie ai lavori di riqualificazione del valore di quasi 3,3 milioni di euro, fondi ordinari del Parco archeologico di Ercolano.
L’antica spiaggia è stata parzialmente scavata a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, quando è stato portato alla luce il fronte della città verso il mare. A causa dei fenomeni dei movimenti del terreno legati all’eruzione del 79 d.C., si trova oggi a circa 4 metri al di sotto dell’attuale livello del mare, dove affiora una falda acquifera tenuta costantemente sotto controllo da pompe idrovore. Per risolvere tali problematiche, gli specialisti dell’Herculaneum Conservation Project hanno messo a punto per il Parco archeologico un progetto che prenderà il via entro poche settimane.
Le attività di scavo consentiranno di raggiungere il livello della spiaggia come si presentava al momento dell’eruzione anche nel lato ovest. L’intervento costituirà una straordinaria occasione per acquisire preziose informazioni, sulle fasi di vita più antiche della città, sulla situazione al momento dell’eruzione e sulle dinamiche dell’eruzione nel 79 d.C.
Nello specifico i lavori consentiranno di valorizzare l’antico litorale, aggiungendo materiale sabbioso appositamente studiato per drenare l’acqua piovana e consentendo al pubblico di accedervi, di passeggiare sul litorale antico con un percorso finora inedito. Questa passeggiata potrà anche prolungarsi fino a raggiungere l’area dei cosiddetti ‘Scavi Nuovi’ con la Villa dei Papiri, mettendo in connessione finalmente le due aree dell’antica Herculaneum da sempre separate dalla soprastante Via Mare.
“Si tratta di un progetto che realizzerà interventi sistematici, coordinati e caratterizzati da un rigoroso approccio scientifico, di documentazione e di studio – dice il direttore del sito archeologico, Francesco Sirano. Un progetto messo in campo in sinergia con HCP, ulteriore tassello che dimostra come sia possibile una collaborazione pubblico-privato a tutto vantaggio del bene pubblico e degli attori che vi partecipano. Lo studio andrà nella direzione di coniugare le indagini archeologiche, in stretta relazione con gli aspetti antropologici, geologici, paleobotanici, conservativi creando una stabile connessione con il pubblico presente e da remoto”.
I lavori, si stima, dureranno circa due anni e mezzo e saranno seguiti da una équipe multidisciplinare formata da tecnici del Parco Archeologico di Ercolano, funzionari di altri istituti del Mibact e dell’Herculaneum Conservation Project.