Alexandre Dumas e il suo amore per Napoli

Il celebre scrittore amava mischiava tra la folla per conoscere a fondo l’anima partenopea

Napoli e la letteratura, un amore consolidato nei secoli. Da Goethe a Wilde, da Stendhal a Dostoevskij, scrittori illustri e intellettuali passarono di qui affascinati dalle tante anime della città. Chi vi lasciò un pezzo di cuore fu però Alexandre Dumas.

Romanziere meraviglioso e narratore prolifico, il papà de “Il conte di Montecristo” e “I tre moschettieri” trascorse a Napoli molti anni. La prima volta che Dumas visitò la città fu come semplice turista in un viaggio che lo ispirò per la scrittura de “Il Corricolo“, opera che racconta Napoli con lo stupore e la curiosità di chi la scopre per la prima volta.

Ma il viaggio che suggellò l’amore dello scrittore per Napoli avvenne molti anni dopo, quando nel 1860 già scrittore affermato e politicamente attivo, lasciò la sua Parigi per fare ritorno a Napoli dove accolse Garibaldi che lo nominò “Direttore onorario dei Musei e degli scavi di Pompei (onorificenza che si ricorda ancora nella toponomastica che dà il benvenuto alla stazione della circumvesuviana di Pompei).

Dumas tenne la carica per 3 anni e fondò il giornale “L’ Indipendente”, ma soprattutto si innamorò di Napoli e dei napoletani.

Lazzaroni, jettatori, popolani e nobili, nessuno sfuggì all’occhio attento dello scrittore che amava trascorrere le giornate mischiato tra la folla per carpire usi e costumi e tentare di comprendere l’anima partenopea.

Pienamente inserito nella cultura napoletana, ebbe l’opportunità di consultare documenti storici e diari reali, conoscenza che riversò ne “La Sanfelice”, 1600 pagine di intrighi e storia e ancora. Leggere i romanzi del periodo napoletano è per il lettore un viaggio nel tempo, attraverso gli occhi di Dumas osserviamo una città viva e non stereotipata, da Castel Capuano a Palazzo Reale, da Pompei a Sorrento ogni via e ogni angolo è pronto a regalarci una storia. Storie di affanni e di miserie ma anche di ingegno e amore per la cultura.

Col suo bagaglio pieno di storie e gli occhi colmi di bellezza, Dumas tornò a Parigi e continuò a scrivere grandi opere ed è bello immaginare che nei tratti dei suoi indimenticabili protagonisti ci possa essere qualche sfumatura di qualche nostro lontano antenato.

“Napoli è il fiore del paradiso. L’ultima avventura della mia vita […] lascio la città più bella del mondo” – Alexandre Dumas.

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