Altavilla Irpina. La Collegiata dell’Assunta

Storia del santuario diocesano, luogo di culto dei martiri Pellegrino e Alberico Crescitelli

La Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo sorge nel cuore del centro storico di Altavilla Irpina, caratteristico borgo in provincia di Avellino.

Le prime testimonianze dell’edificio risalgono al 1183 e, fin dalla sua origine, fu sempre una “collegiata”, in quanto eretta da un collegio composto da un arciprete e quattro canonici che, nel corso del tempo, divennero dieci. Tuttavia, con la legge del 15 agosto 1867, che decretò l’abolizione di tutte le collegiate, anche quella di Altavilla fu soppressa.

Dal mese di marzo del 2003 la chiesa è diventata santuario diocesano e luogo privilegiato per il culto dei Santi Pellegrino e Alberico Crescitelli.

Le reliquie di San Pellegrino furono accolte l’11 aprile del 1780 grazie a Padre Giuseppe Maria Crescitelli, maestro provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria Addolorata in Monte Oliveto di Napoli, il quale aveva pregato Papa Pio VI di concedergli i resti di un martire. Fu così che, dalle catacombe di San Ciriaca, condusse ad Altavilla le spoglie di Pellegrino, ucciso nel 192 d.C. durante il regno dell’imperatore Commodo.

La presenza delle reliquie portò subito a un ampliamento della chiesa. I lavori iniziarono nel 1789 e proseguirono fino al 1850.

L’intera struttura è composta di tre livelli: al piano inferiore vi è una cripta che ha ospitato un ossario fino al 1849, anno in cui fu inaugurato il cimitero cittadino; al secondo livello ci sono ambienti ampi e luminosi con alte coperture a volta, fornite di apertura su strada, mentre il terzo livello ospita l’attuale chiesa che presenta una pianta a croce latina con quattro ordini di pilastri, tre navate e una grande cupola centrale.

La chiesa è ornata di stucchi ed è arricchita da due organi. Al suo interno vi è un pulpito in legno, finemente intagliato, frutto di un pregevole lavoro d’intarsio realizzato dalla famiglia Crescitelli nel 1885. La parte frontale è decorata con una scena in cui quattro angeli reggono i quattro vangeli aperti, irradiati dalla colomba che rappresenta lo Spirito Santo. Sotto la volta è rappresentato l’occhio di Dio.

A ridosso del pulpito è collocato un quadro rappresentante la Vergine di Costantinopoli, di autore ignoto, probabilmente risalente al ‘600. Un’altra importante tela è quella che ritrae San Nicola, vescovo di Mira, ad opera di Francesco Solimena.

Sulla parete della porta d’ingresso si trova la “Deposizione”, opera del pittore Donato Bruno di Altavilla. Nel dipinto non si può non notare la figura di gentiluomo che indossa un’armatura e porta in testa un elmo piumato. L’ipotesi è che la persona ritratta sia il committente dell’opera perché la stessa armatura si trova nel museo di Warwik, in Inghilterra, ed è attribuita al Gran Conte di Altavilla.

All’interno vi sono diversi altari devozionali, come quello dedicato a Sant’Alberico Crescitelli, mentre la statua che accoglie le reliquie di San Pellegrino è posizionate in fondo alla navata destra.

La facciata è caratterizzata da un portale centrale costituito da due porte decorate con fregi di ghisa, del 1862, che raffigurano simboli e scene religiose. Nella nicchia sovrastante vi è una statua in marmo bianco di carrara che rappresenta la Vergine Maria Santissima Assunta in cielo.

La lunetta del portale sinistro è caratterizzata da un bassorilievo, opera di Donato Bruno, che raffigura Cristo Redentore tra due angeli adoranti, mentre in quella del portale destro vi è rappresentato il martiro di Padre Alberico Crescitelli.

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