Sant’Angelo d’Alife, custodisce uno dei prodotti tipici della Regione Campania
Un biscotto a forma di collana, un tarallo che rientra, grazie ad un decreto del 2014, tra i 400 prodotti tipici della Regione Campania. Stiamo parlando del biscotto di San Michele, celebrato da più di mille anni nel comune di Sant’Angelo d’Alife, nel casertano. Il popolo, devotissimo al santo, lo prepara con dedizione, da centinaia di anni. L’intento è quello di produrre un pane votivo in onore di San Michele Arcangelo, affinché protegga i sangiolesi.
Il biscotto, con una circonferenza di 28 centimetri, ha assunto nel tempo, diversi significati culturali e simbolici. La sua particolarità è la morbidezza. Realizzato con ingredienti semplici: farina di grano tenero, acqua, finocchio selvatico e lievito; viene inoltre cotto ben due volte, prima in acqua bollente e poi al forno.
Questo tarallo è testimone esemplare di un antichissimo culto. Di origini addirittura pagane, la sua storia e la sua tradizione hanno avuto inizio in una piccola grotta dedicata proprio all’arcangelo Michele. Luogo mistico dove da tempo oramai, ogni anno, il giorno 29 settembre, si celebrano riti e preghiere in onore della divinità protettrice locale. Il tarallo viene offerto a tutti coloro che si recano alla grotta, alla quale giungono pellegrini anche di paesi limitrofi.
Si festeggia, in tal giorno, l’apparizione dell’Arcangelo. Una manifestazione attraverso la quale il paese di Sant’Angelo d’Alife ripercorre momenti di memoria e tradizioni. Quest’ultime sono care agli anziani che ricordano di quando si recavano un tempo alla grotta e diventano care alle giovani generazioni, grazie ai racconti di chi li ha preceduti.
Un rito che si rinnova, che emoziona e commuove i sangiolesi di tutte le età. L’enorme biscotto veniva messo al collo o sul braccio, dai pastori del posto che fieri lo portavano con loro fin sulla montagna. Il biscotto di San Michele e la sua storia, ricca di aneddoti e significati, è una tradizione certamente da custodire, affinché non venga dimenticata.