Un saggio del professor Fioretto testimonia l’universalità delle opere di De Filippo
Come spiegare lo straordinario successo di Eduardo in Russia? Come riuscire a fare comprendere il significato del presepe, oggetto intorno al quale si sviluppano i tre atti di Natale in Casa Cupiello, ad una cultura che non prevede questi riti e tradizioni? Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali risponde nel suo saggio “Dal Vesuvio alla steppa”, il professor Natale P. Fioretto. Il libricino, edito da Graphe.it Edizioni, testimonia il grande apprezzamento che il pubblico russo ha tributato non solo al teatro di Eduardo, ma a quello italiano in generale.
Era il 1962 quando la compagnia dei De Filippo parte alla scoperta dell’Europa dell’Est, Vienna, Praga, Mosca e Leningrado. In scena vengono portati i capolavori di Eduardo, da Napoli Milionaria a Filumena Marturano, da Natale in Casa Cupiello a il Cilindro. Il successo è straordinario, fila ai botteghini e applausi in sala. A Mosca Eduardo va in scena 12 volte, stesso numero di repliche anche a Leningrado (moderna San Pietroburgo). I russi apprezzano il teatro di Eduardo e il suo triplice ruolo di autore, attore e regista.
Come spiega lo stesso Fioretto nel suo saggio, il teatro eduardiano era già conosciuto grazie alla traduzione di G. S. Batyreva.
Proprio ripercorrendo le scelte linguistiche russe, il professor Fioretto, che insegna lingua italiana e traduzioni dal russo all’Università di Perugia, evidenzia alcune delle particolarità che emergono nella rappresentazione russa e rilegge insieme al lettore alcune delle scene più conosciute e iconiche della commedia. In sintesi, Fioretto ci testimonia ancora una volta, la straordinaria capacità di Eduardo di raccontare storie e situazioni universali.