Le due cattedrali di Napoli, storia di una contesa di potere

Una controversia dai risvolti giudiziari che ha inciso sulle interpretazioni storiche del Duomo

La cattedrale di Napoli dedicata a santa Maria Assunta spesso ed erroneamente viene identificata come la cattedrale di San Gennaro, dai napoletani stessi. L’origine e la storia del Duomo napoletano sono controverse e molto spesso confuse, tanto che si parla dell’esistenza di due cattedrali esistite per un certo periodo contemporaneamente, entrambe con regolare svolgimento della funzione liturgica. Risalire ad una ricostruzione storico-artistica dell’edificio è complicato poiché, le strutture, le mura, le decorazioni del complesso episcopale di Napoli presentano una molteplice serie di sovrapposizioni, non sempre riconoscibili, che rendono complessa l’interpretazione e evidenziano subito un percorso più che millenario.

All’interno, sul lato sinistro si incontra la basilica di Santa Restituta checostituisce una delle parti più antiche di tale complesso episcopale. In seguito ad attente ricerche storiografiche condotte della dott.ssa Lucherini, insegnante di storia dell’arte medievale all’Università Federico II di Napoli, l’attuale cappella laterale di santa Restituta fu la prima cattedrale. Nata in origine (come la cattedrale romana del Laterano) con la dedica al Salvatore, in seguito chiamata Stefania dal nome di uno dei suoi vescovi ed infine, deposte le sue funzioni cattedrali e liturgiche (e dunque abbandonato definitivamente il suo titolo e il suo ruolo primitivo a vantaggio della nuova sede), intitolata a Santa Restituta dal nome di una cappella che si trovava al suo interno e alla quale i canonici del Capitolo di Napoli erano da secoli devoti. 

Non c’era alcun dubbio, infatti, e non poteva esserci, che prima della costruzione della cattedrale gotica, avviata, con ogni probabilità nell’ultimo decennio del Duecento e terminata verosimilmente nel secondo decennio del secolo successivo, uno solo era stato l’edificio delegato alle funzioni cattedrali, e questo edificio, per una serie di motivi connesse alla sua storia e alle sue funzioni liturgiche, aveva modificato il suo nome nel tempo, dal Salvatore alla Stefania a Santa Restituta.

Ci fu un evento, però, che interruppe il normale flusso di informazioni dal Settecento all’Ottocento, un’accesa controversia tra i canonici ed ebdomadari della cattedrale di Napoli, una contesa di potere. La contesa nasceva da parte degli ebdomadari della cattedrale, un corpo clericale subordinato al corpo dei canonici del Capitolo, sulla questione di poter far uso della cappa e del rocchetto nei funerali a pagamento di altre parrocchie cittadine; e ancora se gli ebdomadari avessero il diritto di portare la croce della cattedrale nei medesimi funerali a pagamento –, la controversia si diramò dalle aule del tribunale romano della Sacra Rota ai più elitari ambienti eruditi ed antiquari del tempo.

Per difendere i due privilegi appena elencati gli ebdomadari si videro costretti ad affermare che a Napoli dovevano essere esistite due cattedrali, diverse e distinte, anteriori alla costruzione della cattedrale gotica, sostenendo anche che queste due cattedrali erano state sicuramente officiate da due altrettanto diversi e distinti Capitoli di pari poteri: l’una, la Santa Restituta ancora in piedi, sarebbe stata da sempre gestita dai canonici dell’attuale Capitolo; l’altra, una distrutta Stefania (o del Salvatore), sarebbe invece stata controllata da un corpo canonicale corrispondente all’attuale corpo degli ebdomadari, ora ridotti, loro malgrado, ad un rango inferiore rispetto ai canonici. Così facendo la duplicità delle sedi cattedrali (Santa Restituta e la Stefania) e la duplicità di due corpi canonicali poteva affermare, infatti, la pari legittimità dei due collegi clericali ancora attivi nel complesso episcopale nel primo Settecento, e solo da questa pari legittimità poteva derivare il diritto da parte degli ebdomadari di servirsi della croce della cattedrale per i funerali a pagamento. Questa controversia dai risvolti giudiziari incise radicalmente sull’interpretazione dei fatti architettonici e storico-artistici della cattedrale, dove ancora oggi, per molti napoletani a Napoli sarebbero esistite due cattedrali, frutto però, solo di una mera controversia tra corpi clericali.

Il testo è a cura di Ivan Leonello, Carmela La Rocca, Anna Buonocore, Antonella Schettini, Fulvio Ciabatti, Annunziata Sodano e Ilaria Palmieri volontari del Servizio Civile impegnati nel progetto “Oro Cultura” presso l’EPT di Napoli. 

Event Details
Cerca Evento