La falanghina e il fiano ideali per la pizza

Proviamo a sdoganare il binomio perfetto che vuole la birra come bevanda ideale

Pizza e birra binomio perfetto ed indiscutibile per alcuni, abbinamento solido e proficuo che da sempre accompagna le serate in pizzeria. Eppure, per fortuna, c’è una nicchia che non disdegna, anzi, coltiva il matrimonio pizza-vino.

Qualcuno ancora sostiene che non si fa, e che se proprio si deve, al massimo si può cedere con un bianco fresco e giovane o con delle bollicine. Ma mai coi rossi.
Ma chi lo dice? Ma che assurdità! Assolutamente non è così e per di più fa inorridire e risultano alquanto eccessivi e precostituiti gli abbinamenti enunciati dai soliti esperti che prendono in considerazione la tipologia degli ingredienti utilizzati per stabilire se bere un bianco o un rosso su una pizza specifica. Elemento, secondo me, fondamentale per l’abbinamento ottimale è il fattore acidità, unica caratteristica di rilievo affinché questo “matrimonio” risulti perfetto così da apprezzarne appieno la qualità. Quindi, è l’acidità che decreta il giusto abbinamento e non gli ingredienti della pizza, ecco perché per me il matrimonio perfetto sarebbe con delle bollicine importanti come quelle dello champagne.

Ma non è questo l’unico abbinamento. Certa è la scelta di abbinare dei vini di territorio e nella rosa dei campani sono tanti i vitigni che spiccano per le caratteristiche specifiche, ma una nota di riguardo va a falanghina e fiano, questi vini, in particolare, si contraddistinguono per le eccelse capacità di abbinamento a tavola, rappresentano una validissima proposta e sono, quindi, ottimi compagni di viaggio di un prodotto tipico e di qualità come la vera pizza napoletana. Ovviamente a riguardo anche l’Associazione verace pizza napoletana ha la sua teoria e consiglia, sposando il discorso acidità, un ‘secco’ Asprino d’Aversa (Vite maritata), meglio ancora se, con le bollicine sulle pizze a base di pomodoro e soprattutto mozzarella di bufala, oppure un fresco Gragnano o Lettere.

Iovine 1890: qui siamo di fronte ai grandi maestri del Gragnano,  quattro generazioni di Vignaioli in Penisola Sorrentina, la famiglia Iovine propone il meglio dei Vini della Penisola Sorrentina. Il rosso frizzante Gragnano Doc, proviene da antichi vigneti ora chiamati Pie di rosso (loc. detto Pere e Palummo) e Sciascinoso (loc. detto Olivella) ed Aglianico, prodotto solo con uve di Pimonte e rifermentato in bottiglia alla vecchia maniera. Parliamo della massima espressione enologica mai raggiunta in Terra delle Sirene. Un piccolo vino, ma insuperabile, colore rosso rubino carico, che tende allo scuro, profumo vinoso e campestre frizzantino quando è giovane addirittura spumoso. Di una spuma che cala subito e subito sparisce per sempre. Il suo sapore è fruttato con sentore di viole. Nonostante sia un rosso non va bevuto a temperatura ambiente ma freddo. Nel 2007 i Vini Iovine vedono riconoscersi un importantissimo attestato di qualità, con l’inserimento nelle lista TOP HUNDRED GOLOSARIA DEI 100 MIGLIORI VINI ITALIANI per il Penisola Sorrentina.

Da Nord a Sud l’abbinamento pizza e vino è possibile e reale.
Non rimane che scegliere la pizza e … vino oppure birra? A voi la scelta.

Assicurati che sia Gragnano. Tu lo assaggi. Se è frizzante lo pigli, se no..desisti! (cit. Miseria e Nobiltà)

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