Federparchi chiede chiarimenti sulla Fase 2

Urgente chiarire la fruibilità delle Aree Protette Italiane

Il DPCM del 26 aprile 2020 non fa nessun riferimento ai Parchi e più in generale alle Aree Protette Italiane.

Eppure queste potrebbero svolgere una funzione importantissima nella Fase 2 offrendo alle persone, che hanno osservato il distanziamento sociale, la possibilità di muoversi, con le opportune precauzioni, a breve raggio per fare passeggiate all’area aperta, in natura continuando ad osservare le regole indicate dal Governo nazionale e Regionale.

Pensiamo alla possibilità di visitare in piena sicurezza il Parco Nazionale del Vesuvio e del Cilento per i cittadini della Campania.

In questa direzione va la richiesta di chiarimenti inviata dalla Federparchi – Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali al Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nella nota, la giunta esecutiva di Federparchi ha espresso delusione rispetto a quanto previsto per la Fase due, nel DPCM perché non vi è alcun riferimento chiaro alla fruibilità dei parchi e delle aree naturali protette e si rischia di introdurre elementi di confusione.

“Da tempo – fanno sapere da Federparchi – medici, specialisti e virologi ci dicono che il contatto con la natura fa bene alla salute fisica e psicologica e, in particolare, stimola endorfine che rafforzano il sistema immunitario. Abbiamo ribadito più volte, in questi giorni, che gli enti parco sono già adesso in grado di garantire distanziamento e contingentamento delle presenze, questo in base ai regolamenti già in vigore. Inoltre le guide dei parchi accompagnando piccoli gruppi possono svolgere un importante ruolo di educazione sanitaria e di controllo sul rispetto delle regole del distanziamento sociale e consentire la fruibilità degli ambienti naturali, cosa che può essere garantita anche dai corpi di vigilanza attivi nei parchi.”

Federparchi chiede al governo e al Parlamento che venga chiarita con urgenza la possibilità di accedere alle aree naturali protette nell’ambito delle motivazioni per la mobilità relative alla attività motoria, al fine di evitare equivoci e consentire ai cittadini quel contatto con la natura prezioso per la ripresa del Paese. Un chiarimento che aiuterebbe anche la filiera del turismo sostenibile, una dei comparti più colpito dalla crisi, e che proprio dai parchi potrebbe rimettersi in movimento rispettando le regole di sicurezza per la salute.

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