“Considero questo periodo come i tanti di bassa stagione, manca solo la libertà di poter fare sopralluoghi”.
Da “incurabile ottimista” è abituata a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno “questo periodo è alla stregua di quello che noi guide turistiche viviamo in bassa stagione, manca solo l’opportunità di poter fare dei sopralluoghi”, sono le parole di Gilda Ferrara, guida turistica casertana, vive la sua quarantena “da sola in casa perché mio marito lavora all’estero, quindi passo le mie giornate studiando, leggendo, ma anche cucinando, rassettando casa, insomma come quei periodi di poco lavoro che una professione come la nostra è costretta ad affrontare nell’arco di un anno”.
Forse in questo momento ha solo molto più tempo “per la mia libreria, quella che normalmente riempio senza avere il tempo di leggere. Quindi ne sto approfittando per tirare fuori quella monografia sul Vanvitelli o la storia dei Borbone, tutti modi per arricchire il nostro bagaglio di conoscenza, per rintracciare quell’aneddoto o curiosità che racconteremo ai nostri turisti quando torneremo ad andare in giro”.
Una laurea in Scienza Turistiche e Beni Culturali, l’abilitazione di guida turistica nel 2014, un amore spropositato per la Reggia di Caserta dove ha avuto modo di lavorare alla sezione didattica, Gilda considera questo momento come un’opportunità “per ripensare al sistema turismo e rivedere il ruolo della guida – afferma. Basti pensare che noi non siamo una professione, non abbiamo un albo, manca un codice deontologico. Nell’immaginario collettivo il nostro è un hobby o una seconda professione. Non è così. Usciremo ammaccati da questa situazione e forse proprio per il nostro comparto la ripresa sarà più lunga, la gente ci metterà un po’ a riacquistare fiducia, a ritornare a viaggiare, si muoverà di meno”.
Ma anche in questo potrebbe non manca l’ottimismo che caratterizza Gilda: “Ecco magari sarà l’occasione per scoprire il patrimonio storico-artistico che ci circonda. Fino a ieri è stato più facile visitare una Capitale Europea che esplorare i dintorni di casa nostra”.
Gilda è convinta di una cosa, il primo giorno di libertà: “correrò alla Reggia di Caserta, per me rappresenta tanto, percorrerò in lungo e in largo tutti i giardini, così come mi manca Napoli e il suo centro storico che per me è vita, con i suoi rumori, la sua musica, i suoi profumi che oggi mancano, ma che esploderanno ancora più forti quanto prima”.