Dagli spettacoli dell’antica Roma alle suggestioni di oggi
Negli scavi di Pompei, all’estremità est della Regio VIII e a pochi passi dalla Porta Stabia, ci sono il Teatro grande ed il Teatro piccolo. Mentre il primo poteva ospitare 5.000 spettatori, il secondo ne ospitava appena un migliaio. Andare a teatro era lo svago preferito dagli uomini dell’antica Roma, gli spettacoli si svolgevano solo in occasione di una festività ed è per questo che generalmente c’era uno stretto legame tra il teatro e la religione. Infatti a Pompei i teatri sono stati costruiti vicino al Templio Dorico.
Ma perché a Pompei ci sono due teatri?
Il Teatro grande è il più antico dei due. Costruito nel II secolo a.C., qui si svolgevano le rappresentazioni di commedie e di tragedie. Il Teatro piccolo, detto anche Odeion, era per lo più destinato agli spettacoli musicali e ai mimi, dalle trame leggere e divertenti erano, a differenza delle commedie e delle tragedie, gli unici spettacoli in cui gli attori non dovevano indossare una maschera. Il Teatro piccolo era stato costruito intorno al 80 a.C., ovvero pochi anni dopo che Lucio Cornelio Silla era riuscito a conquistare la città di Pompei. La sua costruzione era stata finanziata da due magistrati, alcuni storici reputano che si sia tratta di una mossa politica per ottenere il consenso della popolazione. Dopotutto erano gli stessi illustri politici che sovvenzionavano gli spettacoli teatrali, era un modo per “tener calmo” e controllare il popolo. Ciò implicava anche che tutti gli spettacoli erano gratuiti, mica c’era il botteghino!
Senza biglietto le persone potevano sedersi dove volevano?
Purtroppo no! Il posto da occupare era strettamente legato al rango sociale. Le persone nobili, i politici e tutti i personaggi illustri sedevano in prossimità della scena, più vicini agli attori avevano una perfetta visuale. I posti poco più in alto erano destinati ai commercianti e alle corporazioni, i posti ancora più in alto al popolo. Gli ultimi posti, quelli più alti e lontani dalla scena, erano invece riservati alle donne.
Sempre intorno agli anni 80 a.C. il Teatro grande è stato restaurato, una targa ricorda ancora che Marco Artorio Primo, un uomo libero, si occupò del restauro. Del tutto spogliati del loro fascino antico, chi entra oggi nei due teatri pompeiani deve immaginare come fossero riccamente decorati. Il Teatro grande era tutto rivestito da marmo bianco che doveva risplendere al sole, mentre l’Odeion era caratterizzato da diversi marmi colorati che dovevano dare nel complesso un immagine sfarzosa e brillante.
Chissà quante persone sono salite su quei gradini, quante hanno preso posto lì e quante risate hanno riecheggiavano tra quelle pietre. Dopo un accurato restauro, negli ultimi anni la Sovrintendenza degli Scavi archeologici di Pompei prova in parte a rievocarne la suggestione con una rassegna teatrale estiva nel Teatro grande.