Percorsi didattici e banchetti di 2000 anni fa, per divulgare la cucina dell’antica Roma
“Nella vita sono un metalmeccanico, lavoro con i motori aereonautici. Ma poi ci sono le passioni, che rappresentano per me il vero motore di ogni cosa ed è proprio a partire da esse che è nato un progetto a cui tengo particolarmente” – le parole di Pasquale Sarnataro, napoletano doc e Presidente dell’Associazione culturale “Il cuoco delle Menadi”, il cui fulcro di interesse sono lo studio e la divulgazione della cucina della Roma Antica.
“Il progetto cresce e confluisce nelle Archeocene, attraverso le quali tentiamo di riproporre un banchetto di 2000 anni fa, diffondendo gli ‘antichi nuovi sapori’, accompagnati dalla scoperta delle tradizioni, gli usi e le abitudini ad essi correlati – continua Pasquale – Le menadi erano le sacerdotesse di Dioniso che partecipavano al suo corteo e a me piace immaginare di essere il cuoco di queste sacerdotesse, insieme all’aiuto delle mie collaboratrici”.
Nelle tavole imbandite del Cuoco delle Menadi mancano i coltelli, perché nei banchetti antichi essi non erano presenti, in quanto si credeva portassero sfortuna. In compenso, gli ospiti sono accolti da figuranti in ambiti d’epoca e accompagnati da musiche e danze antiche. Viene realizzato durante il banchetto il “Simposio”, i commensali giocano, bevono vino e chiacchierano, così come viene evidenziato il connubio tra il cibo e morte che nell’antichità era molto sentito: “Esistono molti vini contemporanei che hanno una forte attinenza con vini antichi, in particolare il Falerno del Massico di Villa Matilde, naturalmente il vino rappresenta il nostro cavallo di battaglia.”
In questa avventura Pasquale è accompagnato da Alessandra e Marianna, che si dedicano alla cucina. Insieme studiano le ricette sui libri, ragionano su come poterle riproporre e riformulare. Provano e riprovano fino a raggiungere il prodotto finito che arriva poi a tavola: “È un continuo testare, il nostro lavoro è finalizzato a trovare il giusto equilibrio, le ricette antiche sono un insieme di elementi non hai, quindi non ti resta che ricercare e scavare nella cucina tradizionale e regionale. È una continua sfida”.
Portare avanti il progetto, è più complesso e difficile di quanto possa sembrare, di volta in volta c’è bisogno di calibrare il menu: “Promuoviamo moltissimo il kilometro zero, la stagionalità dei prodotti e per quanto possibile l’utilizzo degli ingredienti biologici. Siamo fortunati, perché la nostra terra, la Campania, si presta bene alle nostre ricerche, quello che oggi leggiamo su un libro domani lo troviamo con facilità sui banchi dei nostri mercati”.
La cucina dell’Antica Roma, così come la intende ed ama viverla Pasquale, non arriva soltanto sui banchi dei commensali, ma anche sui banchi di scuola, nei musei e nei siti archeologici. L’associazione abbraccia moduli e campi di applicazione diversi, in particolare quello della didattica e della divulgazione, realizzato grazie al sostengo di Annamaria e Cristina, di cui Pasquale è fierissimo: “La soddisfazione più grande è quella che ci donano i bambini, che imparano facendo attraverso un percorso semplificato. Manipolano la pagnotta di pane e la trasformano nelle forme tipiche di quelle antiche e restano affascinati quando parliamo di formaggi e gli mostriamo un mortaio particolare”.
Nei mesi estivi le attività dell’Associazione sono generalmente ferme, perché risulta particolarmente faticoso portarle avanti con l’arrivare del caldo. In questo 2020, lo stop è stato d’obbligo: “Stiamo studiando ed elaborando nuovi scenari, battendo soprattutto l’argomento dei pani azzimi senza lievitazione, perchè sogniamo di poter portare a tavola ancora più pani antichi e naturalmente ancora più vino, perché si sa – conclude Pasquale scherzando – il circolo si chiude intorno alla bottiglia”.
L’associazione Il cuoco delle Menedi, è disponibile per la realizzazione di cene private su prenotazione – anche in particolari location – e alla partecipazione di qualsivoglia evento rievocativo.