La storia di San Giorgio e il quadro che gli spagnoli vollero nascondere, almeno fino al 1993
Un quadro per nascondere un altro quadro. Un’opera d’arte per cancellarne un’altra. Un’azione di censura contro un pittore che doveva essere dimenticato dai napoletani, reo di aver fondato quella “Compagnia della Morte” che non accettava il dominio spagnolo su Napoli.
E’ la singolare curiosità che è possibile ammirare all’interno della Chiesa di San Giorgio Maggiore a Forcella. All’angolo con via Duomo, proprio accanto al “San Gennaro Operaio”, il murales firmato Jorit che campeggia sul muro accanto alla chiesa che custodisce un’opera di Aniello Falcone, coperta da un’altra raffigurante lo stesso soggetto e firmata da Alessio d’Elia pittore di scuola solimeniana.
A finire sotto i colpi della censura iberica in terra napoletana fu Aniello Falcone pittore e artista nato a Napoli nel 1607. La sua bottega era frequentata da artisti come Salvator Rosa o Luca Forte e tanti altri. Una predilezione nel dipingere scene di guerra, Falcone fu chiamato ad affrescare un quadro di quaranta metri quadri nell’area del coro della Chiesa. L’opera che rappresenta San Giorgio che sconfigge il drago è stata scoperta per caso nel 1993 a seguito di alcuni lavori di restauro, fino ad allora napoletani e non avevano solo potuto ammirare lo stesso soggetto raffigurato dal d’Elia.
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Grazie ad un meccanismo di leve incernierate azionate dal sagrestano è possibile ammirare i due quadri, quello di Falcone, datato 1645, conserva ancora colori vivissimi.
La scena raffigurata è quella della leggenda che accompagna il santo e che narra che nella città di Salem, in Libia, vi fosse un enorme drago che uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Quando la principessa Silene rischiava di morire a causa del mostro, il cavaliere Giorgio la salvò, intimando “Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro”. Convertiti il re e la popolazione, San Giorgio uccise il drago e lo fece trascinare via dalla città da quattro buoi.
Il culto di San Giorgio divenne popolare soprattutto durante il medioevo ai tempi delle crociate. Protettore dei cavalieri e dei re d’Inghilterra, era molto caro anche ai templari. San Giorgio è anche il patrono degli scout e delle guide.