In Campania sarà una Pasqua con l’arte… anche se a distanza

Percorso sui cibi pompeiani con il MANN, visita alla villa romana di Minori sul canale Youtube del Mibact

Pasqua è anche pranzo in famiglia. Nell’offerta social del Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’hashtag #iorestoacasa debutta un percorso nel cibo degli antichi pompeiani dove scoprire anche l’origine delle tradizioni pasquali.

Il grano oggi alla base di tortani e pastiere, le mandorle, tipiche della nostra colomba: il viaggio sulle tavole di duemila anni fa è supportato da studi scientifici del progetto Res Rustica sulla collezione dei commestibili del MANN.

Si può anche curiosare nei celebri depositi o scoprire in 3d l’Efebo di Via dell’abbondanza, il ‘lampadoforo’ che faceva luce nei più ricchi banchetti serali.

La nuova esposizione virtuale del Mann, prevede che per tutta la Settimana Santa, sarà possibile “passeggiare” nei depositi superiori del museo, ribattezzati “Sing Sing”, per la presenza di celle e sbarre che custodiscono i reperti. 

In rassegna, le immagini di spettacolari sculture in bronzo, tripodi, candelabri, lucerne e oggetti di uso quotidiano, provenienti soprattutto dagli scavi vesuviani. Le foto, riprodotte in un video “trailer” (a cui seguiranno ulteriori caricamenti) sui profili Facebook e Instagram del Mann sono tratte dalla mostra di Luigi Spina, intitolata “Sing Sing. Il corpo di Pompei” e tratte dal catalogo edito da “5 Continents Editions”.

Per l’occasione proposta in versione digitale anche “Res rustica. Archeologia e botanica nel 79 d.C”, l’allestimento dedicato all’alimentazione nell’antica Roma, attraverso le indagini paleobotaniche di numerosi resti di cibo ritrovati principalmente a Pompei.

Da Napoli alla Costiera Amalfitana. La splendida villa romana di Minori rivive sul canale YouTube del MiBACT nella ricostruzione virtuale in 3D “Ozi marittimi. Storie sensibili nelle ville romane della Costa d’Amalfi”, con anche l’ipotesi del viridarium e del prospetto marino come risultava nel I sec. d.C.

Un’occasione rara non solo per riscoprire il vero uso di alcuni spazi oggi inglobati nel tessuto urbano della cittadina, ma anche per ammirare i colori resi nuovamente vividi della villa, come il rosso delle semi colonne e il giallo e azzurro delle murature.

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