Conosciuta anche come la “Piccola Pompei”, è un edificio di culto la cui storia si perde nel tempo
Sulla collina del Vomero, a Napoli, si ergono tre chiese dedicate al Santo Patrono: la Basilica Pontificia di San Gennaro ad Antignano, che si trova nell’omonima via, la parrocchia di San Gennaro al Vomero situata in via Bernini e la Piccola Pompei, popolarmente chiamata di San Gennariello al Vomero.
Di queste, l’ultima, è certamente la più piccola, ma anche la più antica e la sua storia si perde nel tempo. Proviamo a raccontarla.
Situata in via San Gennaro al Vomero, a pochi passi da Piazza Vanvitelli, questa chiesetta – il cui appellativo fa riferimento al culto della Madonna di Pompei – secondo la tradizione “Dovette sorgere già in un anno tra il 413 ed il 431, quando il corpo del nostro martire dalla località detta Marciano fu trasportato alla catacomba che da lui prese il nome, verso la collina di Capodimonte e nella quale era stato seppellito anche il santo Vescovo Agrippino” (L’antichissima Chiesa di S. Gennariello, Piccola Pompei al Vomero di Eugenio D’Acunti, Edizioni Luce Serafica).
La storia, però, ci racconta che la chiesetta di San Gennariello venne costruita nel 1513 e fu gestita dai monaci Cistercensi sino al XX secolo, periodo in cui questi furono definitivamente espulsi. I religiosi vi ritornarono il 4 settembre 1920 e fu la prima casa riaperta a Napoli dopo le vicende soppressive. Dal 1934 al 1949 fu sede del Ministro provinciale. Oggi, la Piccola Pompei è Casa filiale del vicino Convento dell’Immacolata.
Spostiamoci adesso al suo interno. L’edificio è di piccole dimensioni, tuttavia, la sua architettura settecentesca e i diversi pilastri, la rendono accogliente. L’interno non è luminoso, essendo essa non esposta al sole, ma vi regna un religioso silenzio ed è ben tenuta. Nel 1974 sono stati eseguiti importanti trasformazioni che donano alla chiesa, oggi, un aspetto davvero grazioso. Attualmente, è possibile accedervi dall’ingresso laterale, ma spicca sulla parete centrale un quadro ovale della Madonna di Pompei, racchiuso in una cornice sorretta da due angeli. Al lati dell’altre maggiore sono affissi due bassorilievi: uno ricorda il martirio di San Gennaro e l’altro la sua glorificazione. L’edificio di culto è custode di altri tesori: tela settecentesca dell’Immacolata tra i Santi Gennaro e Raffaele di ignoto artista, gli affreschi di Vincenzo Galloppi.
Dal lato sinistro, guardando l’altare maggiore, vi è un’altra stanza, piccola e riservata dove si venerano diversi quadri e statue sacre. Il lato destro è riservato invece alla sagrestia.
La chiesa conserva inoltre due importanti lapidi. La prima è situata sul lato destro della porta principale, risale al 1707, ed è accompagnata da uno splendido busto in marmo di San Gennaro. Su questa lapide si legge la storia raccontata dalla tradizione, di cui sopra: mentre le reliquie di San Gennaro erano trasportate da Pozzuoli a Napoli, il sangue coagulato, messo vicino alle ossa del cranio, si liquefece per la prima volta nel luogo dove successivamente fu eretta la cappella di Antignano, a ricordo di tale prodigio, venne affissa dai patroni della cappella la lapide in questione. Sul lato sinistro, c’è un’altra lapide, questa volta del 1513, sulla quale si legge che la pietra racchiusa nell’incavo della parete, servì per poggiarvi il capo di San Gennaro.
La chiesa Piccola Pompei al Vomero, aperta tutte le mattine dalle ore 10:00 alle ore 12:00 per la Santa Messa, osserva i seguenti orari: ore 13:30 (giorni feriali) – ore 12.00 (giorni festivi).
La chiesa rientra nel tour guidato “San Gennaro, l’antica via per colles e il borgo di Antignano” di Erika Chiappinelli.