
Una piccola chiesetta nell’antico casale di Villanova
Laddove c’era una piazzetta dell’antico casale di Villanova a Posillipo, oggi c’è una piccola chiesa dedicata a una Madonna che consola, si chiama Santa Maria della Consolazione. Poco conosciuta perché fuori dai grandi circuiti turistici, la piccola chiesetta vanta origini molto antiche. Secondo le fonti già alla fine del ‘400 qui si ergeva una cappella voluta dalla principessa di Bisignano, Eleonora Piccolomini, unita, in seguito, ad altre due piccole strutture collocate a poca distanza.
Nasce così questa piccola chiesa, aggregandosi: da una a trina. Nel suo destino c’era il numero perfetto. Con una caratteristica pianta esagonale, la sua forma attuale si deve nientemeno che a Ferdinando Sanfelice. Proprio lui, Il famoso architetto napoletano attivo tra fine ‘600 e inizi ‘700, soprannominato simpaticamente Ferdinando “Lievate ‘a sott” perché le sue architetture, fatte di strutture esili, pieni e vuoti, sembrava che crollassero.
Risale al 1737 anche se del Sanfelice resta oggi in facciata solo il grande finestrone sul portale centrale in piperno. Quando si entra nella chiesa si è fagocitati dal bianco accecante di stucchi e volute e c’è una colomba, al centro della cupola, che ti fa volteggiare tra una decorazione e l’altra. È semplice ed austera allo stesso tempo. In questo contrasto sta tutta la sua reale bellezza. L’ altare è in marmi policrimi e qui non mancano mai fiori freschi. È l’omaggio amorevole alla Madonna collocata proprio dietro l’altare una bella tavola del ‘500 appartenente probabilmente alla chiesa preesistente.
Chi sia l’autore è ancora cosa sconosciuta ma che importa? Il suo pennello ci ha consegnato una Madonna dallo sguardo sereno e mani materne, sistema un lenzuolo bianco sul capo del piccolo Gesù che proprio non ne vuol sapere di essere “infagottato”. Si ribella, cerca il nostro sguardo. Immagine tenerissima. Le fanno da “angeli protettori” due tavole con Sant’Agostino e San Giovanni Battista del 1600. Ma ovunque c’è Lei. La Madonna è anche in due bei dipinti ai lati dell’ingresso. Sono di Paolo de Majo, marcianisiano e allievo di Solimena.
Artista ancora poco conosciuto, realizzò per questa chiesa, nel XVIII sec., le due opere dipingendo in una la Natività, nell’ altra la Madonna tra vari santi tra cui S. Agostino, l’immancabile Gennaro e S. Antonio. Era amico di S. Alfonso Maria de’ Liguori, Paolo de Majo, e su sua indicazione, si fece interprete appassionato della diffusione del culto mariano. Un vero gioiello, questi due dipinti, risplendono nella chiesa come la raggiera dorata che incornicia la Madonna sull’altare. Da anni, i fedeli di questa chiesa le hanno dedicato un inno. Sembra un rosario cantato: “Oh Santa Maria della Consolazione il cuore e la vita noi consacriamo a te, oh madre tutta bella sul nostro cammino, tu sei la bianca stella che guida Gesù…“.
Mi piace pensare che ci sia stata proprio la sua mano protettiva e consolatrice durante il terremoto del 1980 quando parte del pavimento crollò svelando l’esistenza di un antico pavimento in cotto maiolicato del XVI sec. Un vero tesoro nascosto di arte e storia in una piccola chiesa che canta e consola. Se passate da queste parti, non “levateve ‘a sott”, entrate!!