La Lepre Edizioni e il suo amore per la Campania

Alessandro Orlandi: “Rappresenta la culla della civiltà, per i tesori che custodisce e lo spirito umoristico che condividiamo pienamente”

La cultura genera intrecci e instaura relazioni, allenando la mente ad orizzonti più ampi. Innesca meccanismi interessanti e produttivi e vede nascere legami umani – innanzitutto – e piacevoli collaborazioni.

La Lepre edizioni, come suggerisce il doppio senso ‘Lepre edizione – Le predizioni’, è nata con lo scopo di pubblicare libri che offrano qualche forma di “visionarietà”, in un’epoca in cui ognuno sembra occupato unicamente dal proprio destino personale, è diventato difficile proiettarci collettivamente nel futuro con l’idea di costruire qualcosa di duraturo e capace di sopravviverci. Questa visionarietà può essere declinata in molti modi: dal punto di vista letterario attraverso la forma del narrare, innovativa, oppure proponendo visioni del futuro e del passato che ci aiutino a scorgere un senso nuovo in ciò che accade nel mondo. La collana di narrativa si chiama appunto “Visioni” e privilegia il romanzo storico e personaggi dimenticati o che presentano aspetti interessanti, trascurati dal mainstream. Ci interessano libri che gettino nuova luce sulle origini della nostra cultura, abbiamo pubblicato nuove traduzioni dell’Iliade e dell’Odissea e solo la scomparsa della traduttrice ci ha impedito di pubblicare anche una nuova traduzione dell’Eneide. Lo stesso spirito anima la scelta dei libri nelle altre collane, come quella dei saggi e dell’umorismo”- Alessandro Orlandi, editore Lepre edizioni, casa editrice romana.

Quello di editore è solamente la sua principale occupazione, ma è bastata una chiacchierata per comprendere che le passioni di cui si fa carico Alessandro, sono tante e di più. Come riesce a tenerle tutte insieme, non lo abbiamo ancora compreso.

Ho scritto vari libri su argomenti che variano dalla storia delle religioni, alla tradizione ermetica, alla matematica, alla museologia scientifica e poi un paio di libri più letterari: una raccolta di racconti e una fiaba alchemica. Prima della nascita della Lepre edizioni, ho lavorato a Pisa come ricercatore in matematica, poi in alcuni licei romani come professore e ho preso un master biennale in museologia scientifica per potermi occupare dell’ex museo kircheriano, di cui sono stato curatore per venti anni. L’altra mia grande passione è la musica, proprio in questi giorni sto lavorando a un nuovo album con 14 nuove canzoni, che si chiamerà “The Mystic Haddock”. Amo la Natura, piante e animali, la filosofia, la storia delle religioni, l’ermetismo, i viaggi e soprattutto la cucina: cucino dall’età di cinque anni e scoprire nuove ricette è una delle cose che illuminano le mie giornate”.

L’amore per la buona cucina, come non condividerlo? È un qualcosa che tiene unite le persone ed accorcia le distanze, soprattutto di questi tempi. Ma non solo. Nelle sue pubblicazioni, la Lepre più volte strizza l’occhio alla Campania, come se un poco le volesse bene.

C’è in effetti un gemellaggio a molti livelli: per noi la Campania rappresenta la culla della civiltà: per le rovine archeologiche e i tesori artistici che custodisce, per le vicende storiche che la riguardano, per lo spirito della “napoletanità”, che meglio di ogni altro incarna l’umorismo di cui parlavo prima. Anche perché molti degli interessi che hanno guidato le mie ricerche “ermetiche”, o riguardanti la storia delle religioni mi hanno portato in Campania. Penso a Pompei ed Ercolano, che ci hanno restituito più di ogni altro luogo un’immagine vivida della spiritualità dei romani, alla cappella del principe Raimondo di Sangro, con il suo simbolismo alchemico, al soggiorno di Leopardi alle pendici del Vesuvio, raccontato da Marina Plasmati nel romanzo “Il viaggio dolce”. Del resto campano è anche l’editore “Stamperia del Valentino”, che pubblica i libri che scrivo io”.

Alessandro Orlandi qualche anno fa ho pubblicato un libro che traccia un parallelo tra i Misteri di Dioniso e il percorso dell’Opera alchemica, il titolo è “Dioniso nei frammenti dello specchio”, edito da Irradiazioni e in seguito riedito dalla Lepre.

In un capitolo, in particolare, viene data una interpretazione degli affreschi della villa dei Misteri di Pompei che, come ogni campano sa, rappresentano ciò che avveniva durante i Misteri di Dioniso durante una iniziazione femminile. Nella mia interpretazione il ruolo delle iniziazioni era quello di “traghettare” la coscienza individuale dalla dimensione del Biòs, termine che indica una concezione della vita e del proprio essere al mondo totalmente finalizzata alla propria sopravvivenza e affermazione personale, alla dimenzione della Zoì, la corrente impersonale e divina della vita, da cui scaturisce ogni essere generato. Nel cammino che collega Bios a Zoì, allora, ogni essere ritrova il suo ruolo nel mondo, cioè fa risplendere attraverso la sua effimera esistenza personale la luce della corrente divina che attraversa, ha attraversato, attraverserà, la sua famiglia, stirpe, città, civiltà e l’intera umanità”.

È questo un momento particolare per La Lepre e per l’editoria in generale. Le librerie a lungo sono rimaste chiuse, le vendite si sono spostate per lo più online e la promozione oggi avviene in maniera del tutto differente.

 “La pandemia ha accelerato un processo che era già in corso, iniziato con l’avvento degli e-book, i quali a onor del vero, non minacciano per ora l’esistenza dei libri cartacei, ma hanno annunciato un massiccio passaggio di molte delle attività della filiera del libro dal rapporto personale editore/distributore/libraio, a quello virtuale. Senza contare la crescita esponenziale di Amazon, che minaccia direttamente la sopravvivenza di molte librerie indipendenti. Stiamo investendo molto nei social e nelle presentazioni on line, ma varie questioni sono ancora oggetto di una ricerca senza risposte definitive, prima tra tutte, come promuovere un libro per gli utenti delle piattaforme on line? Come far sapere loro che il libro esiste?

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