Le dimore della dinastia Borbonica nel casertano

Tra Caserta e San Tammaro, viaggio nello splendore architettonico e nella produttività borbonica

Un itinerario sulle tracce della nobiltà borbonica nella città di Caserta e dei suoi dintorni. Tra la Reggia, conosciuta come la Versailles italiana, tenuta di rappresentanza e massimo esempio dello splendore voluto dai Borboni dalla dinastia borbonica e i Complessi di San Leucio e di Carditello, entrambi splendidi esempi di gusto architettonico ma, al contempo, testimonianze delle fiorenti  attività imprenditoriali e dello spirito illuministico del Regno Borbonico del Settecento.

E’ proprio dalla Reggia di Caserta che cominciamo il nostro itinerario, ammirando la facciata della reggia da Viale Carlo III. La Reggia, dichiara Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco dal 1997, è stata realizzata quasi interamente nella seconda metà del ‘700 dall’architetto napoletano Luigi Vanvitelli con l’intento di dare al re Borbone una dimora grandiosa a poca distanza da Napoli ma meno vulnerabile della capitale del Regno delle Due Sicilie. Il biglietto intero ci da diritto a visitare le stanze principali tra le 1.200 che compongono il palazzo e di godere degli splendidi giardini, i cui tre chilometri di lunghezza sono occupati per buona parte dal monumentale Giardino all’italiana, impreziosito da numerosi giochi d’acqua, cascatelle e fontane. Un’area più piccola del parco ospita il Giardino inglese, voluto da Maria Carolina, Regina di Napoli, in cui la fanno da padrone piante esotiche e rare, piante acquatiche e finti ruderi con statue provenienti dagli scavi archeologici di Pompei. Se volete vivere un’esperienza davvero indimenticabile, consigliamo di visitare la Reggia in occasione delle visite notturne, organizzate spesso nei periodi estivi. Tra le tante curiosità segnaliamo per gli amanti del cinema che la reggia ha fatto da set per diversi film, tra cui diversi episodi della serie Star Wars.

La seconda tappa del nostro itinerario è il Borgo di San Leucio, frazione di Caserta dove nel ‘700 venne eretto un palazzo nobiliare per il re Ferdinardo IV, al quale venne affiancato un ospizio per i poveri ed impiantato un setificio per dar loro occupazione. Intorno al setificio è sorto un borgo per ospitare il numero crescente di lavoratori, che si dotò di statuto autonomo secondo i principi utopistici. Il borgo mantenne la sua autonomia fino alla restaurazione e solo  negli anni ’70 del Novecento è stato riscoperto come luogo d’interesse artistico e culturale. Visitiamo il Palazzo del Belvedere, complesso monumentale riconosciuto, come la Reggia di Caserta, patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui apprezziamo i giardini all’Inglese e visitiamo il Museo della Seta all’interno dell’antica fabbrica, vero e proprio monumento all’archeologia industriale.

Infine ci spostiamo a Carditello nel Comune di San Tammaro. Si tratta di un complesso esemplare di politica agricola anch’esso voluto, come il Borgo di San Leucio, da Ferdinando IV.  Qui furono impiantati un allevamento di pregiate razze equine e di bufale. Per ospitare il sovrano venne realizzata una palazzina, le dipendenze agricole e una chiesa. Oggi purtroppo la tenuta, sebbene oggetto di progetti di riqualificazione, versa in uno stato di abbandono, ma vale comunque la pena venire a respirare l’atmosfera di antica nobiltà che emana.

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