Il Menù di Natale con ècampania

Alcuni consigli per portare sulle vostre tavole le migliori specialità culinarie della nostra tradizione

La nostra regione si è sempre contraddistinta per le sue bontà e fantasie gastronomiche, pietanze e leccornie che fanno gola ad ogni palato. E trattandosi di cibo, esistono delle ricorrenze che rassomigliano a delle vere e proprie istituzioni: una di queste è il menù di Natale.

Prima di inoltrarci nei profumi e negli aromi culinari della festività più attesa dell’anno, è giusto fare una precisazione. C’è una sostanziale differenza tra il cenone della viglia ed il pranzo di Natale, il primo è prevalentemente basato su pietanze di pesce, il secondo si concentra invece su piatti a base di carne. Partendo da questa diversificazione, che mette d’accordo gran parte delle famiglie di origini campane, eccovi di seguito alcuni consigli per portare a tavola le migliori specialità della nostra tradizione il giorno di Natale.

Per il pranzo di Natale, l’antipasto è ricco di ogni bene. Tanto per cominciare, potreste imbandire la tavola con la cacio ricotta del Cilento, con il pecorino Bagnolese, un’eccellenza irpina, le sfiziosissime pizzelle di ricotta e salame ed il tanto amato provolone del monaco. Proseguendo poi con i migliori salumi della nostra regione: l’inconfondibile salame Napoli, la soppressata di Gioi e la soppressata di Vallo di Diano ed ancora la salsiccia di Castelpoto.

Non può mancare in questa giornata, la minestra maritata, un piatto complesso nella preparazione ma estremamente saporito e da mangiare nel rispetto della tradizione.

Per i primi piatti, a Natale, il sugo la fa da padrone. Potete quindi divertirvi a farcire cannelloni, ravioli capresi, gnocchi alla sorrentina, o mantenervi sul classico ragù, che va preparato in largo anticipo così da lasciarlo “pippiare” abbastanza. In alternativa, vi consigliamo una tradizionale zuppa natalizia beneventana, il brodo con il cardone; perfette per l’occasione sono anche le taratelle di Valva, una pasta all’uovo fatta a mano.

Come secondo, in genere, viene servita la carne cotta nel medesimo sugo dei primi, in tal caso, con le polpette al sugo, farete felici tutti. E perché no, anche il delizioso coniglio all’ischitana, il pollo ripieno di origini irpine o il classico e bene amato salsiccia e friarielli. Non dimentichiamoci del tanto decantato peperone imbottito.

Questi saporitissimi secondi, suggeriamo di accompagnarli con la classica insalata di rinforzo, e dell’ottimo pane cafone.

La tavola di Natale è imbandita anche di frutta secca e mandarini. Di questi ultimi, mi raccomando, non dimenticate di conservare le bucce, perché si sa, tornano utili per sulle cartelle della tombola napoletana.

Siamo giunti alla portata più attesa, i dolci. Nel Cilento si termina il pranzo di Natale con le pastorelle alla castagna oppure con gli scauratielli, la dolce ciambella natalizia. Passando in Irpinia, si preferiscono il rollè di castagnaccio e le scarpegghie di Calitri. La tradizione partenopea preferisce invece: il babà, che soddisfa sempre tutti i gusti, la sfogliatella, i susamielli, i roccocò, i pullece ‘e monaco, gli struffoli e i simpaticissimi Figli di Zoccola. Il tutto può essere accompagnato da un distillato di albicocca del Vesuvio.

Dopo tanto ben di Dio, non ci resta che digerire. Eccovi alcuni tra i liquori più consumati ed apprezzati della nostra regione: il classico limoncello, un ottimo China Pisanti il liquore più famoso d’Italia, bevuto alle Falde del Vesuvio. Se amate invece un gusto più denso, vi suggeriamo il Babba Re, una delicata e morbida crema di rhum che contiene gustosi pezzetti di dolce. Nel beneventano troviamo il rinomato Liquore Strega, mentre i procidani preferiscono bere il Fogliolì.

Se non gradite gli amari, vi suggeriamo una bella tisana natalizia per assaporare il dolce gusto del Natale appena trascorso e il calore delle festività.

Sereno Natale dalla redazione di ecampania.it!

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