Il museo della ceramica vietrese

Nel piccolo borgo di Raito si racconta la ceramica

Non tutti conoscono il Museo dedicato a quest’arte, perché lavorare la ceramica è una vera e propria arte. Bisogna spostarsi di qualche kilometro dal centro di Vietri, verso la frazione Raito, un balcone sulla costiera amalfitana. Villa Guariglia è lo scrigno incantato che ospita il museo, appartenuta a Raffaele Guariglia, Ministro degli Esteri del Governo Badoglio è stata donata all’amministrazione provinciale di Salerno che l’ha destinata ad iniziative culturali.

Villa Guariglia è immersa in un parco con tipica vegetazione mediterranea, caratteristica è la sua conformazione a terrazzamenti, come del resto è peculiare di tutta la costiera. A far da sfondo il mare, i paesini arroccati sulle pareti dei Monti Lattari. Dalle terrazze si gode un suggestivo panorama: lo sguardo, partendo da Raito e Albori, può correre lungo la linea dell’orizzonte e arrivare fino a Salerno. E quando la giornata è limpida si vede fin giù, verso la costa più meridionale del braccio del golfo salernitano.

Il museo inaugurato nel 1992, era inizialmente ospitato nella Torretta della villa, successivamente nel 1999 è stato ampliato includendo nel suo percorso museale anche le cantine ed i garage dove venivano esposte collezioni private acquistate in seguito dalla Provincia di Salerno. Nel 2001 la collezione si è arricchita di una nuova sezione dedicata alle “riggiole”, per i non campani sarebbero le mattonelle utilizzate per i pavimenti o anche sui muri delle celebri abitazioni in stile vietrese.

Il Museo contiene l’intera raccolta prima ospitata dal Museo Archeologico Provinciale di Salerno e numerosi elementi della collezione Guariglia, nonché diverse donazioni di privati. 

La raccolta principale è distribuita nei tre piani della Torretta, sistemata in ordine sia temporale che tematico racconta dell’arte della ceramica dai suoi albori. Infatti si hanno notizie della lavorazione della ceramica già dal V secolo a.C. considerata già allora la principale attività economica della zona. Il grande exploit avviene però nel corso del ‘400 quando alcuni atielier della costiera presenti sul territorio iniziano l’esportanazione e fecero della ceramica un must per i fasti del tempo. Al piano terra sono conservati piatti, vasi e sculture relative all’ottocento. Decorazioni semplici per strumenti di uso quotidiano tra i quali spiccano gli ogliaruli, contenitore di olio, e le lampade per l’illuminazione.

Il ventesimo secolo, comporta un cambiamento sostanziale nell’arte della ceramica vietrese, un gruppo di ceramisti provenienti dalla Germania  affiancherà gli artisti “nostrani” quali Gambone, Procida e Carrano,  ponendo cosi’ l’accento sulle decorazioni relative a scene di vita quotidiana della costa di Amalfi con disegni di asini, barche e pescatori. Inoltre la loro ricerca storica, li porta spesso ad inserire figure mitologiche provenienti dalle civiltà del passato, quali greci ed etruschi.

Aperto
Dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 15.00
Lunedì chiuso
Ingresso gratuito

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