Il professor Gennaro Oliviero custodisce con cura un luogo di indiscussa magia
ll professor Gennaro Oliviero, ex docente di architettura presso la Federico II, possiede un meraviglioso tesoro che è spesso lieto di mostrare a curiosi e visitatori. Si sa, spesso le cose più inaspettate avvengono per caso, come appunto è successo a lui con Babuk.
Si trovò a comprare una casa che apparteneva alla nobile famiglia dei Caracciolo del Sole, il casato che tra l’altro diede i natali a Sergianni, l’amante della Regina Giovanna. Annesso vi era un giardino che pian piano, con amore e dedizione, il professore ha rimesso a nuovo. Il Giardino di Babuk prende il nome dal suo amato gatto, che qui ha seppellito all’ombra delle rose e dei faggi.
Proprio questi faggi trovarono sepoltura anche i feti delle monache del Convento dei Saponari violate dalle truppe francesi nel 1799. Facendo una passeggiata per i ben 1000 metri quadri di zona verde possiamo trovare anche un bellissima fontana abitata oramai da decine di tartarughe ed una specie di tempietto con un affresco cinquecentesco molto sbiadito che raffigura una scena campestre. Probabilmente, visto che i possedimenti dei Caracciolo del Sole arrivavano fino all’attuale Orto Botanico, questo era un piccolo luogo per ripararsi dalla calura o dalla pioggia mentre erano a caccia. Ma non basta, oltre una parte visibile c’è anche una invisibile, magica ed esoterica, scoperta anch’essa per caso.
Annessa alla proprietà c’era una piccola cantina che, sgombrata dalle macerie e dai calcinacci, ha rivelato un segreto: rampe e rampe di scale che conducono sottoterra, in una grandissima cavità usata in passato per l’estrazione del tufo. Un misterioso ipogeo. Le pareti sono decorate con croci bizantine, il che ha fatto propendere per l’origine antica di questi luoghi. Durante la Guerra invece è stata utilizzata come rifugio antiaereo ed infine discarica.
Proprio scavando tra l’immondizia si son trovati tesori: maioliche del cinquecento, pezzi di statue e, venendo ai giorni nostri, tutto quello che serviva nei primi del Novecento per rimanere a lungo sottoterra come medicine, pentole e persino bottiglie di birra e Coca Cola. Fa infine bella mostra un elmo tedesco originale della Seconda Guerra Mondiale dimenticato chissà da chi.
Il Giardino di Babuk è una meravigliosa miniera di sorprese e curiosità che aspetta solo di essere conosciuta.