
In un saggio inedito di Pietro Caiazza l’attribuzione al genio lombardo di un bozzetto a matita
Un disegno custodito nel Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Capodimonte a Napoli è stato attribuito da Pietro Caiazza a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Nel disegno si ritrova una copia abbastanza fedele della Vocazione di Matteo appartenente alla Chiesa di San Luigi dei Francesi di Roma.
Il disegno è da sempre attribuito a Belisario Corenzio che avrebbe ritratto il soggetto dopo un soggiorno a Roma nel 1600 in cui ebbe l’occasione di assistere all’esposizione del capolavoro di Caravaggio.
L’articolo di Caiazza “Un disegno autografo del Caravaggio a Napoli” è stato pubblicato on line su Caravaggio 400, progetto culturale sulle opere e il genio di Michelangelo Merisi, è disponibile alla pubblica lettura e approfondisce una ipotesi già avanzata nel volume Caravaggio Vero edito da Scripta Maneant in cui l’autore si è occupato della religiosità del Caravaggio analizzata nella tela della Vocazione di Matteo (1599-1600).
Come spiega l’autore il disegno proviene dal Real Museo Borbonico inventariato nel 1824 da Michele Arditi, prima di quella data nulla si sa del disegno. È stato attribuito al Corenzio in quanto sul bordo di una sorta di passe-partout post a protezione del disegno risultava scritto a mano il nome ‘C. Bellisario’.
Nel testo emergono le incongrue ipotesi a sostegno dell’attribuzione al Corenzio, in cui risulta fondamentale un gesto compiuto da alcuni personaggi del disegno che non ritornano nell’opera romana. In particolare la gamba tesa della figura seduta di spalle accanto a Gesù viene poi rappresentata piegata nell’opera, ed è proprio questo particolare, secondo il Caiazza, a confermare che il disegno è un bozzetto preparatorio per l’opera.
Questa attribuzione, tenacemente argomentata nell’articolo dal Caiazza, aggiunge un altro autorevole pezzo alla ‘collezione’ napoletana di opere del Caravaggio.