Rigorosamente a base di pesce, accompagnato da un buon Lambiccato
Cosa è il Natale se non l’attesa della nascita del Bambino Gesù? Per noi campani, il Bambinello va accolto calorosamente, tra le mura di casa, con tutti i parenti riuniti attorno ad una bella tavola imbandita e gli occhi gioiosi e sognanti dei più piccoli che ancora non conoscono il vero significato della festività, ma si lasciano avvolgere e stupire dalla magia di questi giorni, nell’attesa che arrivi Babbo Natale a portare tanti doni.
La nostra attesa del Natale, potremmo dire che inizia già la sera del 7 dicembre con il cenone dell’Immacolata (che presenta porzioni ridotte rispetto a quelle del Natale), che deve terminare con le zeppoline di pasta cresciuta condite con miele e confettini, ed è qui che si dà il via alle serate all’insegna delle tombolate con l’immancabile Smorfia Napoletana.
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Dopodiché, nei giorni a seguire, muniti di carta e penna, si inizia a fare il conto di quanti saranno i commensali presenti “alla Vigilia e il 25”, quanti saranno i familiari trasferiti in altre regioni che per le festività riusciranno a scendere, qualora qualcuno non dovesse riuscirci, si sentirà meno solo con l’invio del cosiddetto “pacco da giù” contenente tutto l’occorrente per organizzare al meglio un cenone ed un pranzo tipici della loro terra d’origine. Bypassato questo step dei commensali, si passa a stilare il menù della Vigilia ed arrivati a questo punto, puntualmente ci sarà qualcuno che dirà: “quest’anno però, teniamoci leggeri, non esageriamo con le portate”.
Vorresti anche dar ascolto a queste voci, però che fai, la pizza di scarole per il pranzo della vigilia non la prepari in modo tale da conservarne un pezzo anche per la sera? Durante il cenone puoi non friggere “duj pezzett e baccalà?” O non fare uno spaghetto con le vongole? E poi ancora, frutti di mare freschi, calamari e seppie fritte, gamberoni arrostiti e capitone o anguilla (per i più coraggiosi) non possono mancare. Stesso discorso per l’antipasto, qui si parla al plurale di antipasti e quindi non possono non esserci varie tipologie di tartine, salmone sott’olio, salmone affumicato, insalata di mare, alici marinate, “due” olive, caciottine, un po’ di rucola per accompagnare, l’insalata russa, i broccoli di Natale con il limone, le ciliegine di mozzarella, l’insalata di rinforzo.
Con i dolci non è che si va poi meglio, anzi! Si inizia con le cosiddette “sciosciole” costituite da noci, nucelle, arachidi, frutta secca, castagne del prete, castagne infornate e si arriva poi a concludere in dolcezza con mustaccioli, roccocò, susamielli, struffoli e raffioli. Nulla di tutto questo può essere lasciato fuori in un tipico cenone napoletano della vigilia di Natale. Nonostante il duro momento che ci stiamo ritrovando a vivere, nonostante mancheranno le tavolate, le reunion con tutti i parenti ed amici lontani e le tombolate, non dobbiamo abbandonare le tradizioni. Sarà un Natale più mesto, raccolto e forse anche più sentito, ma il calore natalizio che si sprigiona attorno ad una tavola imbandita, seppur solo tra persone dello stesso nucleo familiare, non ha eguali.
Dunque, siete ancora siete indecisi su cosa portare in tavola la sera della vigilia di Natale? Ecco il menù che fa al caso vostro con le dovute alternative, voi accompagnatelo sempre con del buon Lambiccato.
Antipasti:
– tartine ai due colori con mayonese e salmone affumicato e formaggio spalmabile con uova di lompo rosse e zeste di limone
– insalata di mare e alici marinate
– insalata di rinforzo
– broccoli di Natale con il limone
Primo piatto:
– spaghetti con frutti di mare macchiati al pomodorino del Piennolo
– ravioli ripieni di ricotta, salmone e limone, conditi con sugo di pomodorini freschi
Secondo piatto:
– frittura di baccalà, seppie, gamberi e calamari con misticanza
– tris di mare composto da trancio di pesce spada, seppia e gamberone alla brace con misticanza
Centrotavola di frutta fresca e frutta secca con noci, nocciole e arachidi.
Dolci
Assaggio di dolci tipici: Struffoli, mustaccioli e roccocò accompagnati da un bicchierino di nocillo o limoncello nostrano.
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La redazione di ecampania augura a tutti voi, un sereno Natale.