Nuove scoperte dalla Regio V di Pompei

Affreschi raffiguranti miti classici, carichi di sensualità, riemergono dalla Casa di Leda e il Cigno

Raffinatezza, eleganza esensualità riemergono dopo secoli di oblio dai lapilli. Pompei ci ha abituati alle grandiosi scoperte e, nella Regio V, gli scavi non si fermano.

È un’alcova quella che accoglie il mito di Leda, riemerso qualche mese fa durante le operazioni di consolidamento dei fronti di scavo, lungo la via di Vesuvio.

L’atrio, di recente scoperta, presenta pareti con vividi colori e un affresco con Narciso che lo ritrae nella versione classica del mito, mentre si specchia in una pozza e si innamora della sua immagine riflessa.

Le stanze sono pervase da grazia ed eleganza e le pitture sono un riflesso delle scelte del committente che non disdegnava circondarsi delle più svariate forme di soavità dei sensi.

Dalla stessa casa, infatti, proviene l’immagine vigorosa del Priapo itifallico che richiama nella sua posa quello già ben noto proveniente dalla Casa dei Vettii.

La stanza che ospita il mito di Leda, presenta ulteriori decorazioni in IV stile pompeiano con delicati ornamenti floreali, grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e lotte tra animali. La stessa delicatezza doveva essere riflessa anche nelle decorazioni del soffitto che gli archeologi hanno trovato frammentato nello strato di crollo e che i restauratori stanno pazientemente ricomponendo. Nell’atrio, dove è presente il mito di Narciso, vi è ancora la traccia visibile delle scale che conducevano al piano superiore e ancora più interessante la scoperta, nello spazio del sottoscala, di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto di bronzo. Una situla bronzea, che conteneva in antico liquidi, è stata ritrovata accanto all’impluvio.

“La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l’ambiente di Leda e l’atrio retrostante – dichiara la Direttrice Alfonsina Russo – Ciò ci consentirà in futuro di aprire alla fruizione del pubblico almeno una parte di questa domus. Lo scavo della stessa è stato possibile nell’ambito del più ampio intervento di messa in sicurezza e riprofilamento dei fronti di scavo, previsto dal Grande Progetto Pompei, che sta interessando gli oltre 3km di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei. Nel rimodulare la pendenza dei fronti che incombevano minacciosamente sulle strutture già in luce, sono venute fuori questi eccezionali ritrovamenti. In questa delicata fase, il collega Massimo Osanna sta proseguendo la direzione scientifica dello scavo per fornire il suo prezioso e competente supporto e garantire una linea di continuità scientifica alle attività di scavo.”

“Proseguono le straordinarie scoperte di questo cantiere – dichiara Massimo Osanna – Si ripropone nell’atrio della casa la scena di un mito, quello di Narciso, ben noto e più volte ripetuto a Pompei. Tutto l’ambiente è pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e vanità, sottolineato anche dalle figure di menadi e satiri che, in una sorta di corteggio dionisiaco, accompagnavano i visitatori all’interno della parte pubblica della casa. Una decorazione volutamente lussuosa e probabilmente pertinente agli ultimi anni della colonia, come testimonia lo straordinario stato di conservazione dei colori.”

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