Succose uve di Falanghina per realizzare tante bollicine
Ormai in testa ho solo voglia d’estate, sarà che sono “nemica capitale” dell’inverno ma sta di fatto che i miei pensieri volano al mare, al sole, alle spiagge ed ovviamente a tutto quanto ci riporta alle meravigliose sere d’estate allietate dagli amici e dal buon bere e come non cadere in tentazione facendoci rigenerare da un bianco ghiacciato, una scelta di classe, il piacere di una flûte di bollicine ovviamente italiane.
Lo spumante è un vino di grande ed antica civiltà e di raffinata arte enologica. I romani e gli italiani hanno contribuito sostanzialmente a scoprire i principi che governano i vini con le bollicine e a farli evolvere verso l’alta tecnologia che tutti conosciamo.
Oggi “le italiane” stanno finalmente vivendo un momento felice grazie alla ormai acquisita consapevolezza del fatto che sono vini da bere a tutto pasto e non solo nei momenti speciali. Chi sta offrendo davvero tanto è il Sud che grazie alle numerosissime espressioni dei vari territori e dei tanti vitigni autoctoni, di cui sono scrigno prezioso, ha saputo offrire un’ampia interpretazione di bollicine sia metodo classico che metodo Martinotti.
Oggi parliamo di un vitigno a bacca bianca molto popolare e diffuso in Campania, la Falanghina, che nella maggior parte dei casi viene vinificato fermo, ma che per le sue peculiarità alcuni produttori amano valorizzarlo in versione spumantizzata.
Quest’uva da anni incarna il simbolo dell’animo campano per quanto riguarda i vini bianchi, condividendo la tradizione vitivinicola locale con Greco e Fiano.
La coltivazione della Falanghina risale ai secoli scorsi e se ne trova traccia anche in autorevoli testi di quei tempi, di fatto la tradizione è consolidata da così tanto tempo che la Campania considera questo vitigno autoctono, ritenendolo uno dei “gioielli” vitivinicoli di cui andare orgogliosi.
E’ abbastanza complicato trovare la versione spumantizzata di questo vitigno al di fuori della Campania, per cui se all’interno di quest’ultima viene vista in maniera più “amichevole”, al di fuori dei confini regionali invece molti non sanno nemmeno dell’esistenza di tale tipologia di Falanghina.
Personalmente appartengo alla categoria dei “curiosi”, per cui quando mi trovo di fronte a qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi o meno tradizionale, mi butto a capofitto nella scoperta e nell’analisi di questa novità e solo dopo aver degustato posso provare a fare delle considerazioni. Per cui mi sono tuffata in modo assai propositivo alla mia prima esperienza di fronte a degli spumanti ottenuti con la Falanghina.
Innanzitutto diciamo che la Falanghina spumante va servita a temperatura attorno ai 6°C in flûtes per favorire la diffusione dei profumi, ha spuma fine e persistente, tonalità paglierino chiaro decisamente brillante, risulta ottima come aperitivo.
Espressione campana di rilievo per la produzione spumantizzata è Masseria Frattasi, l’azienda sorge in montagna, sotto il Taburno, l’edificio è del 1779, anno di fondazione dell’azienda agricola. Attorno all’imponente costruzione in pietra calcarea bianca crescono i vigneti di Falanghina e di Aglianico, i primi sotto i 380 metri sopra il livello del mare. Nelle cantine di questo produttore, dove le tecnologie del freddo si esprimono ai massimi livelli, le uve conservano profumi e armonie davvero introvabili. La barricaia, le stanze per la conservazione della riserva sono ubicate direttamente nella masseria, con umidità e temperatura costanti tutto l’anno. La maturazione avviene in botti di legno da 225, nuove, di rovere Francese. Il loro fiore all’occhiello è Prestige blanc grand cuvee falanghina, uno spumante a dir poco inebriante. Dalle succose uve di Falanghina elaborate con metodo charmat nasce questo delizioso spumante vinificato in acciaio e messo in bottiglie champagnotte, limpido dai riflessi dorati, profumi intensi ed un perlage raffinato ogni sorso è un’emozione unica, sentori fragranti e sapori paradisiaci. Sono sicura che, dopo aver convinto e fatto innamorare me, eternamente scettica sulle bollicine, saprà sedurre anche i palati più esigenti.
Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino. (Eduardo Hughes Galeano)