
Il celebre artista a Villa Parnaso per parlare del suo libro e delle sue intramontabili canzoni “antidepressive”
In punta di piedi, con il suo ghigno di sempre e con la consapevolezza di aver fatto ridere almeno 3 generazioni di giovani.
Lui è Vincenzo Sarnelli, ma se lo chiami così, come ha detto egli stesso “io non mi giro”. Perché per tutti è Tony Tammaro, ora ufficialmente antidepressivo naturale senza effetti collaterali.
A distanza di 4 anni dalla sua ultima apparizione a Torre Annunziata, Tony Tammaro ritorna a Villa Parnaso e nei luoghi dov’è cresciuto. “Sono cresciuto al Lido Azzurro perché mia nonna abitava proprio qui, in via Gino Alfani. Qui è come se fossi a casa”. E per tributo, Tony ha deciso di dedicare il suo libro proprio alla nonna, “che per anni ha fatto il bucato a mano per 11 persone senza mai lamentarsi”.
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Non basterebbe un libro per raccontare quanto gli è accaduto nei suoi primi 30 anni di carriera. Lui a provato a farlo raccontando una serie di aneddoti e di episodi che hanno scandito la sua carriera artistica. Dalle liti con suo padre Egisto a quelle con il signor “Mixed by Erri”, passando per il suo lavoro alla libreria “Guida” alle sale di registrazione fittate sapendo di dover registrare tutto d’un fiato per non sprecare soldi.
Ben presto però, “Patrizia”, “Il parco dell’amore”, “Il rock dei tamarri” e gli altri brani di quel primo album diventarono delle hit che poi ancora oggi i giovani di allora e di oggi cantano ancora.
Da una semplice intervista da parte di Ignazio Senatore, ne è nato così un “archivio di ricordi che io stesso avevo rimosso e che lui sapientemente ha saputo mettere su carta”. Un po’ come lui, che da 30 anni analizza con occhio attento e ironico il mondo che lo circonda, con una capacità più unica che rara di raccontarlo in modo originale ed esilarante.
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