Torre del Greco ed il suo ‘asse’: la Basilica di Santa Croce

La storia e i miracoli della ricostruzione post eruzione della chiesa con il suo campanile

La Basilica Pontificia di Santa Croce con il suo Campanile costituisce il fulcro del centro storico cittadino di Torre del Greco in provincia di Napoli. Questa città più volte ha subito la furia eruttiva del Vesuvio, tanto da modificarne la morfologia e l’urbanistica.

Il Campanile, proprio dopo un’eruzione, datata 1794, è diventato un simbolo, come testimonianza di un passato glorioso: intorno a questo monumento, in parte seppellito ma non distrutto dalla lava, i torresi decisero di ricostruire la nuova cittadina, tanto che oggi rappresenta l’asse attorno a cui si muove tutta la città.

Costruita agli inizi del XVI secolo, la Basilica rappresenta il cuore religioso della città e custodisce non solo la raffigurazione della patrona tanto amata dagli abitanti locali, la Beata Vergine Immacolata, ma anche le spoglie mortali del beato Vincenzo Romano. La chiesa fu costruita per sostituire l’antica chiesa madre di Santa Maria Maggiore, detta anche Santa Maria dell’Ospedale, che era ormai di dimensioni insufficienti. I fondi per la costruzione furono ottenuti tramite donazioni lasciate dai cittadini in barili ai piedi di una croce, da qui il titolo.

A partire dal 1596 cominciò il cantiere del campanile, terminato solo nel 1740. Venne costruito al posto di una cappella precedente, dedicata a santa Maria del Presepe. Nel giugno del 1794, come detto, l’eruzione del Vesuvio – che distrusse buona parte della città – fece crollare la chiesa e seppellì parzialmente il campanile.

Il beato Vincenzo Romano, allora viceparroco, ne promosse la ricostruzione, terminata con la consacrazione del 1827. Secondo la tradizione la costruzione venne accompagnata da avvenimenti miracolosi: tra questi ci sarebbe stato l’arrivo di una misteriosa nave proveniente dalla Libia carica di legname offerto gratuitamente per la costruzione delle capriate del tetto. Il nuovo edificio fu progettato dall’architetto Ignazio di Nardo in stile neoclassico. Il beato Vincenzo Romano la volle grande circa il doppio della precedente in quanto predisse: “Ci saranno giorni in cui questa chiesa sarà piena”.

La storia di Santa Croce è scandita dalle molte lapidi che vi si possono trovare in essa, tra cui quelle che ricordano le visite dei Papi Pio IX, avvenuta il 14 settembre 1849, e Giovanni Paolo II avvenuta l’11 novembre 1990.

Oggi le condizioni di fatiscenza in cui versa il Campanile della Basilica Pontificia di santa Croce, hanno reso necessario un interessamento da parte dell’ente Parrocchia al fine di creare i presupposti di ordine tecnico ed economico per consentirne un tempestivo restauro, recentemente autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Napoli  e provincia. 

La Basilica è aperta tutti i giorni dalle ore 07:30 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:30.

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