Nel cuore di Napoli, si nasconde il primo luogo della città creato per dare assistenza
C’è un posto incredibile nel cuore di Napoli, nascosto dai rumori dei motorini e dai profumi dei panni stesi al sole. È il Lazzaretto dell’antico Ospedale di Santa Maria della Pace, situato nella parte finale di via Tribunali verso il Castel Capuano.
Fu costruito nel 1587 per volontà dei padri ospedalieri dell’Ordine di San Giovanni di Dio, conosciuti anche come Fatebenefratelli e rinnovato dal 1765 su progetto di Domenico Antonio Vaccaro.
L’Ospedale sfruttava il palazzo quattrocentesco di Sergianni Caracciolo del Sole, Gran Siniscalco amante della regina Giovanna II d’Angiò ed è impossibile non restare colpiti dal suo portale gotico, che spicca tra le facciate barocche del decumano.
Il Lazzaretto al primo piano è una grande sorpresa. Si presenta come un’enorme corsia, lunga ottantaquattro metri e larga una decina, nella quale i riferimenti all’Ordine sono numerosi.
I colorati affreschi di Giacinto Diano e Domenico Viola ricordano alcuni episodi della vita di S. Giovanni di Dio ed i Santi dell’Ordine; nel pavimento maiolicato, invece, appare il melograno, rimando a Granada, città importantissima per la vita del Santo.
La Gran Sala è divisa in due parti: un lato per la degenza e l’assistenza dei frati esperti in erbe medicali, un altro per il vero e proprio Gabinetto medico, un più piccolo ambiente in cui resta il pregevole banco marmoreo.
Il Lazzaretto napoletano si distingue soprattutto per l’insolita balconata, che si sviluppa lungo tre delle pareti della Sala. Un ingegnoso espediente per calare cibo e bevande ai malati, in modo che si potessero tenere le distanze assicurando l’assistenza. Inoltre, in caso di necessità, nella parte inferiore del ballatoio furono addirittura previste delle aperture come passaggi diretti nelle catacombe sottostanti.
È emozionante sapere che nel centro storico di Napoli si nasconde il primo luogo della città creato per dare assistenza, cura e degenza agli ammalati contagiosi, con lo scopo di assicurare loro un passaggio sereno e… di pace.