Una scultura nella roccia divenuta patrimonio dell’Unesco
A più di mille metri di altezza, in un pianoro roccioso che guarda il mare della costa Cilentana: è qui che decisero di stabilirsi più di 2000 anni fa popolazioni primitive per difendersi e costruire una comunità autonoma. Siamo nel basso salernitano, sui Monti Alburni, nel comune di Sant’Angelo a Fasanella. Raggiungere Costa Palomba, a quota 1125 metri bisogna seguire i vecchi tratturi tracciati dai pascoli, sentieri che si inerpicano sui pendii, partendo dal borgo di Sant’Angelo, attraverso una passeggiata può durare anche quattro ore.
Giunti sul pianoro di Costa Palomba, una scultura nella roccia sorprenderà e darà sollievo al nostro sguardo, un rilievo a grandezza naturale, un guerriero con indosso una tunica, le braccia spalancate, ad una mano una lancia, poggiato ai suoi piedi uno scudo ed una spada pende dalla corda cinta in vita, per i pastori del luogo è U’ Moccio, per gli storici è l’antece. Secondo gli studiosi si tratta di un monumento funerario, eretto per celebrare un eroe guerriero, ma il mistero prosegue, anche perché Costa Palomba offre altri elementi che lasciano interdetti gli studiosi.
Poco distante dall’Antece un vasca, scavata nella pietra, probabilmente un altare sacrificale ma anche qui gli studiosi non sono certi né della datazione né della funzione della stessa. Tutto intorno, un sistema di mura poligonali è l’unico elemento di certezza presente in questa zona. Questo tipo di fortificazioni venivano usate nella preistoria come protezione dell’insediamento, erette probabilmente dalla popolazione dei Lucani, servivano a proteggere la popolazione da eventuali incursioni esterne. Ma perché un insediamento a quota 1200 metri? Forse un rifugio per i pastori? Resta il mistero intorno a questo luogo magico e pieno di leggenda, sicuramente un insediamento unico al mondo tant’è che l’Unesco ha inserito l’Antece nella lista del Patrimonio dell’umanità. Noi vi consigliamo una passeggiata sugli Alburni, alla scoperta del mistero.